LA PIÚ GRANDE
ANTOLOGIA VIRTUALE
DELLA POESIA ITALIANA

Poeti contemporanei affermati, emergenti ed esordienti
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Valentina Stabile

 
 
Valentina Stabile è nata a Castrovillari il 26 giugno 1977, risiede a Laino Borgo. Dopo aver ottenuto la maturità scientifica con il voto 40/60, nel 1996-1997 si è iscritta all'università "La Sapienza" di Roma alla facoltà di Lettere e Filosofia.
Nel 1998 si è trasferita all'Università UNICAL di Cosenza.
Nel 2002 si è laureata in Lettere e Filosofia con una tesi dal titolo "Rimario repertorio metrico e lessico delle Myricae di Giovanni Pascoli" con la votazione di 98/110. Ama leggere e scrivere.
 
Pensieri nella notte
Dolce è l'ebbrezza del vento calmo della notte
Nel cielo di poche stelle e di poche nuvole
Mentre il fumo dirada difficilmente
E il buio spinge in aventi i pensieri.
 
Nelle mani fredde con gli occhi fissi
Protesi ad un viso conosciuto ma non posto davanti
I desideri irrompono spezzando il silenzio
La noia piatta e uguale di tutti i giorni.
 
Tenue è la luce di una lampada accesa
Caldo il letto dove il tuo corpo ha riposato
Cerco sillabe comprensibili
Prima che Morfeo si prenda i miei pensieri in sogni.
 
Il rumore di una giornata è nelle orecchie
Come un tarlo in continuo e lento movimento
Calmo il cuore in attesa delle solite e dolci parole
Di un po' di emozione che ricorda il prossimo incontro.
 
Mani incrociate, tatto, odore e sapore
Sento chiudendo gli occhi attimi di infinito amore
E sento più forte la vita che si unisce
Il cuore che ora sussulta pensando a te.
 
 
Notturno
 
E se tu ci fossi ancora
In questa notte
Che ormai ridestata
Mi scopre a pensare versi staccati.
Se tu ci fossi
Ti direi di questa mia prima volta
In un luogo a te familiare
Di cori, di rumori
Di fumogeni profumati
Di profumo di marijuana.
Se tu ci fossi
Racconterei ancora della mia tristezza,
di quelle emozioni che credevo volere
e che invece erano frutto d'ingenuità.
Se tu ci fossi
Nei momenti in cui
Il tuo solo pensiero
Disgusta il mio stomaco
E la rabbia acceca la vista
Pensando che di amore-
perché amore era-
non si può morire
così come capire
che se avessi giocato
io sarei rimasta illesa
e non avrei perso di certo.
Se tu ci fossi
Mi ascolteresti parlare,
ascolteresti la tua voce,
ed io ricordando
i tuoi occhi tristi
vivrei questa notte
con tanta amarezza.
Se tu ci fossi
Carpiresti la mia irrazionalità,
che ora razionalmente si è fatta luce,
scorgeresti emozioni
vere e sincere,
calma felice di una vita cercata.
Raggio di sole
Filtrato in una stanza buia
Certezza delle tue parole
che credevo troppo assurde
e invece realtà.
Se tu ci fossi
Guarderei il tuo viso
E "con il cuore in mano"
Ti direi che il mondo è una giostra
E che prima o poi tutti dobbiamo salirci,
e soffrire.
 
 
IV piano
 
Seduta sulla finestra
IV piano.
Alle volte avrei voglia di alzarmi
E mettermi sul ciglio
E sfidare la vita
La morte.
Non guarderei giù
Guarderei in alto, al cielo
Perché se dovessi cadere
Cadrei innalzandomi su
Al contrario.
Arriverei sulle nuvole
Ed ancora più su
Fino al sereno azzurro
Più bello che c'è.
Starei poi sul ciglio
Ma non vorrei sfidare
La vita, la morte
Avrei già la vita e la morte!
 
 
Ad un amore
 
Nerissimi occhi tristi,
parlavano di paura,
manifestavamo confusione,
brillavano per le tue passioni,
e accennavano ad accendersi
anche quando mi guardavi.
Una voce, parole trattenute
per non sentire dolore,
suoni dolci e duri,
ostentazione di sicurezza. Un corpo, statua scolpita,
calore e movimento,
impronta decisa.
Ti lasciavi cullare,
cercavi un porto e una salvezza,
per il tuo umore troppo segnato,
e quando ti facevi stringere
eri la più dolce anima del mondo.
Doveva rimanere tutto
nell'immagine di quei momenti,
fermare tutto il resto che scorreva,
troppo in fretta per capire,
per recuperare il sangue d'amore
che iniziava a percorrere le nostre vene.
Resta solo un modo per sognare:
ricordare.
 
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Ins. 25-06-2002