LA PIÚ GRANDE ANTOLOGIA VIRTUALE DELLA POESIA ITALIANA Poeti contemporanei affermati, emergenti ed esordienti

Sivio Sallei   Poesie tratte dal libro "Parole come pioggia" editrice Montedit, 1999, Collana I gigli (poesia), pp. 64, Lit. 9.000, ISBN 88-8356-013-2

Piccolo uomo guarda, senti, scrivi: Se osservando sentirai qualcosa quello che la tua penna scriverà sarà una tua poesia.       l poeta è l'unica persona che ama la solitudine, sa cogliere nella tristezza un naturale insegnamento: solo grazie ad esse riesce ad esprimersi, a rivelare, a rivelarsi, a scrivere a... ... celarsi.       Certi giorni rimpiango il non essere nato e vissuto in una tribù indiana. Sarei cresciuto fra saggezza, pace, tranquillità, libero e in perfetta simbiosi con la Natura. Non mi resta, allora, che vivere come un solitario indiano in una massa di 'cow-boy' bendati e armati. Vivo fra l'egoismo e la sete di denaro che uccidono l'uomo; se così lo si può chiamare. Quello che, però, mi rammarica e mi fa paura è che, alle volte, penso di essere diventato anch'io un 'cow-boy'.         Le persone che hanno tanti 'amici', se così possiamo chiamarli, sono persone vuote e limitate. Si accontentano, si chiedono pochi perché e non dubitano mai. Non cercano, non scavano dentro se stessi e dentro gli altri: si limitano ad accettare la realtà. Tutto ciò che piove loro addosso li fa solo brontolare, e non riflettere, pensare e crescere. Chi, invece, cresce, deve per forza di cose incontrare, lungo il suo arduo cammino, molti volti o meglio molte maschere; deve acquisire giudizio per poter giudicare, criticare solo in base alle proprie conoscenze, alle proprie esperienze; non aggiungendo, così, la sua voce a quella della massa. Essa è composta da migliaia di persone ma si esprime sempre con un'unica voce. Gli amici di ieri vengono rimpiazzati dagli amici di oggi, utili per poter conoscere gli amici di domani. Non è una brutta considerazione sull'amicizia ma una giusta riflessione sulla vita sociale di tutti i giorni. L'uomo profondo deve dare priorità al sapere estremo, alla curiosa conoscenza e dare il giusto posto all'amicizia. Egli avrà e vorrà tanti amici ma, i primi conosciuti non lo reputeranno più tale quando si accingerà a frequentare i secondi: non per invidia o per gelosia, ma perché lo sentiranno diverso. La sua diversità sta nell'essere cresciuto.       Le persone si fermano al bar, veloci bevono il calice di vino ed escono. Lo stesso fanno le vetture ai distributori: fanno rifornimento. Altre persone vivono troppo nei bar; come le vetture con problemi dal meccanico. Visto che la forza e l'energia per camminare le troviamo solo dentro noi stessi penso che non dovremmo neppure voltarci all'insegna di un bar.         Pur considerando che alla stessa parola si possono attribuire significati diversi, vi è e vi sarà sempre una netta differenza fra 'sentire' e 'ascoltare'. Penso che la differenza fra esse è la stessa che divide l'uomo dall'animale.       Bisogna morire un po' dentro... per poter rinascere, per sentirsi vivi, positivi, entusiasti. Essere, dentro, lineari come un cavo elettrico teso fra due pilastri deve essere veramente monotono e odioso.           Consiglio di un pazzo   Non pensare troppo, uomo sensibile e intelligente, altrimenti finirai come me: pazzo.       Il silenzio è l'unica musica che permette l'avvicinarsi, maggiormente, a se stessi.       Un tempo, lungo i muri, sotto i ponti, sui treni, nei bagni di scuola c'era scritto: "Silvia ti amo", "Paola ci sei solo tu!", "Sonia sei il mio domani". Adesso leggo solamente "Banca popolare...", "Credito Romagnolo", "Banco di Roma". Fra un po' farà sesso solo chi possederà una carta di credito e dell'Amore rimarrà solo il ricordo chiuso in una cassetta di sicurezza.       La felicità è conoscere bene le proprie virtù, le proprie doti, le proprie potenzialità, la forza dei propri sensi e usare tutto ciò con il massimo impegno. Solo così si può essere se stessi e trovare l'appagamento dei sensi. Se per felicità intendiamo questo allora non è veritiero chi afferma che la ricerca della felicità porta all'infelicità.

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