LA PIÚ GRANDE
ANTOLOGIA VIRTUALE
DELLA POESIA ITALIANA

Poeti contemporanei affermati, emergenti ed esordienti
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Rosa Spera

 
È nata a Barletta (BA) ed ivi residente, pluriaccademica per merito di autorevoli centri culturali, ha ricevuto per la sua attività letteraria svariati riconoscimenti. Tra questi la nomina di "Membro Honoris Causa" a vita del C.D.A.P. (Centro Divulgazione Arte e Poesia) di Viterbo. È presente con le sue opere su prestigiose antologie e importanti biblioteche sparse sul territorio nazionale. Le sue considerazioni sulla poesia sono state pubblicate su libri di diversi autori ed inoltre è presidente di giuria del premio naz. di poesia "Massimo D'Azeglio" a Barletta. Innumerevoli i premi da lei conseguiti in concorsi letterari nazionali ed internazionali, tra i quali: 1° Premio "Cesare Pavese" (CN), "La Montagnola" (RM), "Picena" (Ascoli Piceno), "Iniziative Letterarie" (MI), "Ketty Daneo" (Trieste), "Leonardo" (FI), "Agenda dei Poeti" (MI), "Nicola Mirto" (Alcamo), "Neapolis" (Na).
 
L'età delle maree
 
Fragile emblema di cristallo
diverrà la mia anima
ora che minacciosa avanza
l'età delle maree,
sommergerà il fulcro dei miei anni
come viscida spuma che corrode i sensi,
cancellerà le danze d'oro di lusinghe
che ancora ieri proliferavano nel vento.
Sarà questa l'età delle maree
quando le alghe soffocheranno i sogni,
o sarà forse l'era di sensazioni
soppresse un tempo da frenesie di vita,
sarà la pace per le albe inquiete
placate dai rossori del tramonto,
o forse il lento andare di correnti
per nuovi approdi al porto degli ardori.
Si verseranno l'onde nei declivi
franati all'ombra di speranza divelte
e si udirà tra gli echi un po' arrochiti
l'incognito messaggio d'un mistero
che assurge a inno di stagioni incerte,
ma non s'infrangerà l'anima mia
alle irte asperità di dissonanze
che pulseranno tra la spuma dei marosi.
Donna del Sud
 
Nei rantoli sofferti
di morenti stagioni
hai riposto lo scialle nero,
antico simbolo che ti vedeva
bambola muta
cavalcare sottomessa e indifesa
l'onda impietosa del tempo.
Nella linfa che irrora i tronchi
di secolari ulivi
è scalfita indelebile la tua storia,
che affonda radici nelle viscere generose
della tua terra madre,
plasmando di forte tempra il tuo essere.
Donna del Sud, è canto d'amore
il tuo risveglio alla vita,
s'intravedono albe d'inediti chiarori
nell'atavica purezza del tuo sguardo
che, irradiato dalla luce d'un sole nascente,
preannuncia la tua riscossa di donna.
Affiorano sovente sul tuo cielo
le ombre arcane del passato
offuscando i tuoi fertili orizzonti,
ma tu, donna del Sud
che hai solcato sentieri di ramaglie,
come astro risplendi su stagioni consunte
attraccando gli ormeggi a soleggiati approdi.
 
Solo per Amore
 
Solo per te, amore,
ho coltivato lo struggimento arcano
del mio sentire ardito,
ho liberato il mio cuore anelante
dal guscio d'alabastro,
ho sprigionato pensieri protesi
a sorvolare i riti delle ore
per espugnare cime di lembi ambiti.
Solo per amore
ho immortalato i miei impeti repressi
su pagine di tempo,
ho cesellato tra le mie mani nude
schiere di brame erranti
per farne carezze accese
che hanno arroventato il tuo cuore.
Solo per amore
ho affidato la mia anima al vento
per donarle ali di fremiti,
ho invocato l'incanto d'una nota
che ha intonato per noi armonie di pace,
solo per amore, se tu andassi un giorno,
mi staccherei dall'albero maestro
e come foglia volteggerei con te oltre la vita.
 
L'ultimo tramonto
 
Ti racconti, madre,
a sera d'un inverno inoltrato,
la voce tremula
quasi divelta dal tempo
e nello sguardo la storia di una vita.
Rammenti cattedrali di luci
mentre sgrani rosari di giorni
ove stagnano solitudini sterili,
ti scavano nel cuore vortici
di amarezze miste a rimpianti.
Non soffia più quel vento di brace
che infiammava fremiti e sogni
crepitanti di giovinezza alata,
più non sorseggi al calice aureo
antico nettare d'amore.
Ora siedi su crepuscoli ombrati
e tra le mani martiri di rughe
stringi residui di affetti sfumati,
ora attendi caparbia e silente
pur se ferita nel costato,
il ricongiungerti al tuo stesso sangue
prima che il sipario cali
sui rossori dell'ultimo tramonto.
 
 
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ins.27 aprile 2001