LA PIÚ GRANDE
ANTOLOGIA VIRTUALE
DELLA POESIA ITALIANA

Poeti contemporanei affermati, emergenti ed esordienti
Roberto Cossari
Ha pubblicato il libro

Roberto Cossari - Raccontincorsa

pensieri parole omissioni




 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Collana I gigli (poesia)

 

 

14x20,5 - pp. 64 - Euro 8,00

 

ISBN 978-88-6037-353-3

 


In copertina fotografie dell'autore
Prefazione
Poesie


IL RITORNO DELL'INGENUO
 
 
 
Chi leggesse per la prima volta il verso così naif di Roberto Cossari, si chiederebbe certo se l'autore posa e recita la parte dell'ingenuo, o per caso non lo sia davvero. Già che un po' lo siamo tutti, anche quelli che spesso ci atteggiamo a vissuti e cinici. Ma certe immagini quotidiane e quasi infantili, certe rime forzate, certa ispirazione banale... Beh, tutto questo non può essere vero, ma piuttosto un programma estetico e letterario non privo di un suo fascino e di una sua tecnica nascosta.
Da quando il Leopardi ha cantato l'umile gallina, anche un barbiere, anche un chierichetto, un pretino, un emigrato, anche la pochezza di una giornata comune, anche una canzoncina e uno spettacolino televisivo, hanno il loro fugace diritto a diventare poesia. Non è letteratura lo scolastico "contenuto", è il modo, la parola, il tono, la metafora.
Cossari è dunque poeta nel cantuccio del cuore, e si esprime con l'immediatezza dell'ispirazione. Poeta dilettante, direbbero i critici professionisti; poeta che è davvero lontano dal "pubblicare dopo nove anni" catulliani di continua rielaborazione: e questi sono senza dubbio difetti. Ma lo stesso sorvegliato e pedante esegeta, se trova qua e là da ridire, resta conquistato dall'insieme, da una desolante semplicità, da un tono di eterna infanzia. Infantile il poeta, infantile l'ambiente.
L'ambiente di Cossari che vive a Torino, è sempre e solo e comunque Cardinale, quel paese di vecchi mai del tutto cresciuti, di ragazzini astuti come i nonni, di intellettuali ridanciani, di famiglie e piazze e case divertite e svagate, di brevi odi e lunghe amicizie, che, per chi vive lontano e nel mondo turbinoso, è sempre un po' Paradiso perduto.
Forse è un paese mitico, una creazione nostalgica di Cossari, e forse proprio per questo è lo sfondo perfetto per una poesia dell'istante, del continuo presente, delle piccole e piccolissime cose: le scenette, il rito del maiale, la mamma che prega...
Di tanto in tanto, il bimbo cresce, però, è si fa prendere dalle urgenze degli adulti per nulla ingenui: ed ecco la sensualità, le vicende amorose tutt'altro che stilnovistiche, pervase, come sempre accade, da un'ombra di tristezza delle cose destinate a finire; o degli amori impossibili per troppa differenza di due anime, l'una come il mare, l'altra solamente come un lago.
C'è dunque un qualcosa di nuovo, in questa raccolta, rispetto alla precedente "Storie e parole del cuore", ed è qualche momento di maggiore e più acuta introspezione, di soliloquio più intimo. Un segno di crescita del fanciullo, di maturazione dell'ingenuo? Non sapremmo se volerlo o temerlo, ma è inevitabile, che alle memorie succeda la realtà, all'incanto la passione.
Non resta che augurarci anche che la ricerca letteraria si accompagni meglio a quella umana, e porti a qualche originalità e padronanza della forma. Non sempre si può perdonare in nome della freschezza, e bisogna pure che il bimbo e il folletto cedano un poco allo scrittore e all'uomo. Forse quel giorno rimpiangeremo il Cossari naif, forse ne apprezzeremo maggiore ricchezza di temi, di modi, di stile.
 
Ulderico Nisticò
nella veste di Presidente Onorario dell'Accademia
del Grifone di Cardinale
Prefazione
 
 
Dopo la pubblicazione del mio primo libro "Storie e parole dal cuore" che ha riscosso meritevoli critiche, seguito da un secondo come opera teatrale "Tempo di nocciole", ho sentito il bisogno ed il dovere di continuare a scrivere. Non sarò un poeta e nemmeno un oratore ma continuerò a scrivere come autore ciò che mi comanda il cuore, saranno storie e racconti in prosa o in versi sciolti o in rima, sarà una lettura che apprezzerai più di prima. Tanti e diversi sono stati i giudizi e le critiche resomi. Poesia volgare, banale, erotica, molto personale, ma anche ironica, satirica e umoristica. Non è poesia, ma più una raccolta di storie e racconti! Questo è il mio linguaggio semplice e volutamente ingenuo che induce il lettore ad una lettura leggera che porta ad un piacere, ad un relax anche d'immaginazione ma senza impegno di simbolismo. A molti ho suscitato emozioni e sensazioni, questo è importante e lo sarà anche stavolta. Ironia, umorismo e satira sono il mio forte.
Una sera durante una festa in una piazza del mio paese colma di gente avvicinandosi a me una signora piena di vitalità e forte spirito dopo aver letto il mio libro urlò ad alta voce: sei grande! Le risposi, tu lo sei! E lei, la poesia sulla mamma è unica! Le risposi, come lo sei tu! È stata un'emozione che non dimenticherò mai. Mi dispiace solo di non poterla più incontrare e che non potrà leggere questo secondo mio libro per tornare a sorridere come quella sera, morì circa due mesi dopo per un male grave!
Un anno dopo la pubblicazione del mio primo libro mi venne regalato da una coppia un libro di poesie di Stefano Benni. Chiesi il perché di questo regalo e chi era costui. Mi risposero: come, non lo conosci? questo scrittore ha scritto molto, pubblica con la Feltrinelli. Usa il tuo stesso... genere di scrittura e di linguaggio: è un ironico, un umorista e un satirico, ma anche banale, semplice e volgare. Un libro per chi ha il piacere di leggere senza impegno ed è comprensibile da tutti.
Ma io ricordavo di aver letto già di Giuseppe Gioacchino Belli, poeta italiano dell'Ottocento, che ha scolpito nel romanesco più di 2000 sonetti, un vero e proprio «monumento alla plebe di Roma». Inoltre i suoi sonetti erano erotici e non di rado osceni se non ci fosse, a riscattarli, la suprema padronanza del verso.
Ma ancora sonetti, poemi e lettere di Gabriele D'Annunzio a descrivere gli amplessi con le sue amanti o le fantasie erotiche descrivendo certe atmosfere.
La mia prosa o rima non appartiene comunque ai piani alti o bassi della letteratura o della poesia. Ma è stato ed è interessante invogliare delle persone a leggere per la prima volta un libro e quindi dedicarsi al mio onesto intrattenimento.
Allora è cosi che mi presto a scrivere sulla scia della mia prima pubblicazione, con il mio semplice linguaggio il secondo libro di storie dal titolo "Racconti in corsa" da chierichetto ad architetto qui di seguito, spinto non solo dalla mia voglia e dalla mia vena poetica ed artistica, ma dal consenso ed incoraggiamento dei miei colleghi, amici e lettori comuni.
Un grazie ai miei protagonisti, vis costante e presenza continua d'ispirazione!
 

Torino, giugno 2007

 

L'autore
Roberto Cossari

Raccontincorsa
pensieri parole omissioni
 


 CHIERICHETTO
 
Iniziò a servire la messa a quattro anni
e la sua carriera da chierichetto finì a 14 anni
ma continuò a cantare nel coro
fino a quando partì per Roma per lo studio
rischiò di essere mandato in seminario
meno male che i suoi genitori pensarono il contrario!
 
Praticò le funzioni più semplici
versare l'acqua e suonare il campanello
andare tra i banchi per l'offerta e tenere l'ombrello
e quando imparò a leggere a scuola
ed essere più responsabile
leggeva la lettura, la preghiera dei fedeli
ed il salmo responsoriale!
 
Andava con il prete
a dare la benedizione al defunto
portando la croce e dare l'ultimo saluto!
 
Nella settimana dell'anno nuovo
si portava per le case il Santo Bambino
la gente dava l'offerta
e lui dava l'immaginetta!
 
A Pasqua andava in giro a benedir le case
con il parroco che ripeteva sempre la stessa frase:
"pace in questa casa ed ai suoi abitanti"
e le persone davano uova, salami e soldi in contanti!
 
Li servì e li ricorda simpaticamente tutti
dal bravo Don Vittorio al tremendo Don Peppino
ai supplenti Don Orlando, Don Antonio e Don Bevivino
e a finire il simpatico Don Gianni
avuto anche come insegnante di religione per tre anni!

MASTRU FRANCU
 
Inizia il mattino presto a lavorare
e lo strofinio delle sue forbici
si sente dalla piazza centrale!
 
I clienti entrano nel salone
anche per leggere il giornale
discutendo della prima notizia locale!
 
C'è tempo per raccontare il fatto
tant'è che entro un'ora ti fa tutto
e tra shampo, capelli e barba
puoi andare e venire da Cardinale a Novalba!
 
Ti rade la testa con una tecnica sperimentata
e ti profuma con un'essenza
che rimane per tutta la giornata!
 
Veste elegante ma è uno sportivo
vedendo il calcio in bianconero,
con i suoi folti capelli brizzolati
ricorda ai clienti gli anni passati,
ma lui è costante nel suo modo di fare
con tanta pazienza e la voglia di tagliare!
 
Questo è il barbiere Franco Russo di Cardinale
che ogni mattina ci fa sognare!

L'UOMO SAGGIO
 
È saggio l'uomo anziano
seduto su una sedia di paglia
all'ombra d'ingresso della sua casa!
 
Porta una camicia bianca, gilet nero e coppola
orgoglioso dei suoi grigi baffi
lunghi ed ondulati
e dei suoi occhi azzurri!
 
Profuma come i fiori della natura
ed appoggiato al suo bastone
segna i tempi del suo tempo
e conferma l'ora sbirciando
il suo orologio tascabile!
 
Sopra il suo accentuato ventre
prepara con cura la sua pipa
e la fuma tra una parabola ed un detto
raccontati a chi sta a suo dirimpetto!

L'EMIGRATU

(versione dialettale calabrese)

 
Eru fiermu alla stazioni desolatu
cu na valicia alli mani e nu paccu linchiutu
aspettandu nu luongu trenu mai vidutu
c'arrivava supa nu binariu arruggiatu
e i parienti e l'amici chi avia avutu
vinnaru alla stazioni u mi salutu!
 
Cu nu visu scuru e ricogghiutu
e l'animu tristi ed infelici
partivi luntanu do paisi
pammu fazzu tanti sacrifici!
 
In cumpagnia e patramma n'alluntanamma
supa nu serpentuni scasciatu a morimamma
ca pe tantu tiempu accostau u mara
e cuomu trasiu 'ntra terra
accuminciai u mi sientu mala!
 
Cu tanti sacrifici e tanti affanni
dieci, venti, trenta, quaranta
passaru tutti sti anni
e volaru cuomu u vientu
chi quandu ti pienzu rimanu cuntientu!
 
Mo tornai o terra mia
cu na famigghia e cu na machina mia
patramma e mama on sugnu cchiu
ma io mi ricuordu e cuomu eri tu!
 
Risistivi luntanu cu a menta
ma cu lu cora ti ricuordu perdutamente
u passaggiu livellu u cacciaru
e strati e puonti 'ntro frattiempu s'inventaru!
 
U cannitu si stendia do fiumi o allu mara
e mo realizzaru puru u lungomara
 
 
nu barra, na cantina e na posta
e trovi gienti pa ogni risposta
s'allargau u paisi a monti e valli
e quasi tutti s'accattaru i cavalli
apariru supermercati, magazzini e banchi
ma tutti a sira si ricogghianu stanchi!
 
Ed io chi tornai infrantu e stancu
duoppu tanti anni passati
e na lunga vita e stranieru e de migratu
salutu tutti vui e continu a vita e pensionatu!
E mo passu i jorni jocandu a carti e cortivandu
accussi l'annu interu mi passa volandu!

L'EMIGRATO

(versione in italiano)

 
Ero fermo in stazione, desolato,
con una valigia alle mani ed un pacco pieno colmo
aspettando un lungo treno mai visto
che arrivava su di un binario arrugginito
ed i parenti e gli amici che avevo avuto
son venuti alla stazione a salutarmi!
 
Con un volto scuro e a pieghe
e l'animo triste ed infelice
son partito lontano dal paese
per fare tanti sacrifici!
 
In compagnia di mio padre ci siamo allontanati
sopra un serpentone ridotto a pezzi
che per tanto tempo ha accostato il mare
e come è entrato nell'entroterra
incominciai a sentirmi male!
 
Con tanti sacrifici e tanti affanni
dieci, venti, trenta, quaranta
son passati tutti questi anni
e son volati via come il vento
che quando ti penso sono contento!
 
Adesso son tornato o terra mia
con una famiglia ed una macchina mia
mio padre e mia madre non ci sono più
ma io mi ricordo di come eri tu!
 
Ho resistito lontano con la mente
ma con il cuore ti ricordo perdutamente
il passaggio a livello lo hanno tolto
e strade e ponti nel frattempo hanno costruito!
 
Il canneto si estendeva dal fiume al mare
ed adesso hanno realizzato anche il lungomare
un bar, una cantina ed una posta
 
 
e trovi gente per ogni risposta
ed il paese si è allargato a monte e a valle
e quasi tutti si sono comprati i cavalli
si sono aperti supermercati, magazzini e banche
ma tutti la sera si ritirano stanchi!
 
Ed io che son tornato infranto e stanco
dopo tanti anni passati
ed una lunga vita da straniero e da emigrato
saluto tutti voi e continuo la vita da pensionato!
Ed adesso passo i giorni giocando a carte e coltivando
così l'anno intero mi passa volando!

LA RAGAZZA DI COLORE
 
Fatti coraggio ragazza di colore
è passato il tempo di sentire dolore
non aver paura di fare l'amore
è spuntato ora per te un raggio di sole!
 
Sei stata fuori al freddo ed al fuoco
alle dipendenze di mangiafuoco
nella notte squallida e buia
eri così stanca e tanto distrutta!
 
È passato l'angelico taxista
per portarti via da quell'ambiente razzista
sarai la musa della sua vita
e ricomincia per te una storia infinita!
 
Non aver paura di affrontare l'amore
avrai vicino l'uomo per darti calore
immergiti in questo gioco di passione
togliendo i veli al mistero ed all'emozione!
 
Sogna, sogna o donna di colore
hai colpito qualcuno nel profondo del cuore
il tuo dono è fortezza e dolcezza
ed anche tu dimenticherai la tanta amarezza!

IN AEREO
 
Decollo per raggiungerti al più presto
così il nostro tempo sarà più lungo del previsto
e posto da un oblò in posizione centrale
così da avere una vista generale!
 
La punta si scaglia verso l'alto
mentre le ali tagliano l'aria
io mi godo il cielo azzurro
in questo scenario divino!
 
Sospeso tra le nuvole
spuntano su di esse le cime innevate
fra l'azzurro del cielo ed il blu del mare
rifletto per un istante
e penso al mio amore importante
specchiandomi in questo grande mare
ricordo il mitico Narciso punito dagli dei
perché rifiutò l'amore!
 
La luce solare scolpisce le nubi
in forme vaporose e spumose
e la tua immagine m'appare
sotto forma di un angelo che dorme
e che poggia la testa sul mio petto
e nel frattempo mi distrae il ronzio di una mosca
ed è così che mi ritorna in mente
la tela della Sposa del vento
del pittore viennese Oscar Kokoschka!

 
LA CURA
 
Così mi ritrovai a circa 40 anni
con l'idea di non aver trovato
un amore ingenuo e con inganni
ma al fianco una donna speciale
che guarisce tutti i miei malanni!
 
Mi son lasciato andare
e batte forte il mio cuore
anche se son lontano da te
ho sempre pensieri per te amore!
 
Mi hai lasciato senza parole
e mi hai rubato il fiato ed il cuore!
 

 
KORE
 
Tu sei la mia kore
e te lo dico con tutto il cuore
m'ispiri calma e serenità
tu sei la donna
che ho aspettato da un'eternità!
 
Sei una figura eccellente
con una forza così potente
hai una forma travolgente
da stupire tanta gente!
 
Hai spalle larghe ed ampia fronte
gambe sfilate ed ampio mento
ed io sarei sempre più contento
di averti qui al mio fianco!
 
Seno, ventre e glutei accentuati
sono gli attributi da me sognati
e quando ti componi nella mia mente
mi ricordi la Venere dormiente
e sdraiato sul mio morbido cuscino
vorrei che non arrivasse mai il mattino
pensando che stare con te
è stata solo colpa del destino!

 
PAESAGGIO
 
Fuggo dal caos della città
per ripararmi nella tranquillità
oltre le Alpi in serenità!
 
Silenzio, silenzio e la vallata m'appare
si sente solo il tintinnio delle campane
di una chiesa di rito protestante!
 
L'alta catena montuosa con cime innevate
fa da ombra al piccolo villaggio di pastori
che pascola un gregge di pecore e bestiame
e così si sente lo strano odore di letame!
 
È salutare come l'aria pura e fresca
che si respira in questa foresta
attraversata da un torrente turbinoso
e gli abitanti educati, ordinati e silenziosi
sembra che stiano in un eterno riposo!
 
Una cioccolata calda al mattino
per sentirsi immersi in questo paesaggio divino
riscalda il mio corpo un termometro
che fuori segna meno dieci gradi anche alle otto!
 

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Ins. 24-07-2007