LA PIÚ GRANDE
ANTOLOGIA VIRTUALE
DELLA POESIA ITALIANA

Poeti contemporanei affermati, emergenti ed esordienti
Roberto Cossari
Ha pubblicato il libro

Roberto Cossari - Storie e parole dal cuore




 

 

 

 

 

 

 

 

Collana I gigli (poesia)

 

14x20,5 - pp. 80 - Euro 6,80

 

ISBN 88-8356-919-9

Prefazione
Introduzione
Poesie


Prefazione
 
LA POESIA DELL'INGENUO
 
 
Che altro è mai un poeta se non un fanciullino che si stupisce di tutto perché non sa niente, e quando sa fa finta di non sapere? Se non "una cosa leggera e divina", secondo il detto di Platone? Divina, perché crea, ma leggera perché non crede egli stesso a quello che crea, e gioca.
Il mondo moderno non ha molti fanciullini, in un tempo in cui tutto si conosce, o ci illudiamo, e non dovrebbero restare spazi per i misteri, dunque nemmeno per la poesia. Non ci sono eroi e fate, belle dame prigioniere e cavalieri liberatori, e nemmeno metamorfosi di uomini e donne in arborea vita. Tutto è logico, spiegato, narrato, sviscerato, lucido: cosa mai può cantare, un poeta?
Non gli resta che se stesso e il mondo che lo avvolge e che egli capisce a stento, anzi tanto meno lo capisce quanto più è vicino. C'è qualcosa che ci sfugge, anche nelle cose più ovvie, in quelle in apparenza più chiare.
E certo le cose meno chiare sono i fatti quotidiani. La loro forma, la loro superficie pare ovvia, ma la realtà, il noumeno, come direbbero i dotti, sono spesso assai diversi, incomprensibili. Così, a ben vedere, la banalità riserva molte sorprese.
Non potevo che interpretare così questi versi tanto ingenui, tanto piccoli, troppo piccoli e troppo ingenui per essere genuino effetto di semplicità e sprovvedutezza. Ahimé, non c'è più nessuno, nel 2005, che sia tanto barbaro e tanto bambino, e meno che meno l'autore, il quale ha goduto nella sua vita dell'ambigua ma evidente fortuna degli studi e fruisce di esperienze umane complicate e assieme prevedibili, quelle della moderna civiltà.
C'è poi una condizione che accomuna tutti i letterati del Novecento e di questo secolo, ed è che non siamo letterati come s'intende sui libri di testo, di quelli che o per generosità o per interesse di qualche pubblico o privato Mecenate potevano darsi alle Muse per tutto il tempo della loro vita e in quello che i Latini un pò sul serio e un pò con ironia chiamano ozio. Oggi chi ha la passione per la penna deve rubare un pò di tempo al lavoro, alla famiglia, agli infiniti impicci con cui noi del 2000 paghiamo i comodi. Non ci sono poeti che vanno in esilio, ma tutt'al più poeti che vanno in ufficio, un luogo poco favorevole a qualunque ispirazione.
Dirò un paradosso, che era più "facile", più naturale e ovvio far nascere versi dall'ira e dall'amore, che non da una quotidianità inevitabilmente banale. Dobbiamo dunque apprezzare lo sforzo di sognare, di provare gioia o fastidio per delle piccole cose, per delle situazioni che, prese di per sé, suggeriscono se mai noia e sopportazione.
Chiamiamo dunque Cossari poeta del contingente, del provvisorio, dell'attimo fuggente? Forse è così, e non necessariamente è una diminuzione o una negazione di valore. Ci sono precedenti consacrati dalla storia letteraria: gli epigrammisti greci e latini, i favolisti, i crepuscolari.
I versi del Cossari sono infatti una modesta sublimazione della semplicità di ogni giorno, espressi a volte con un linguaggio disarmante, impoetico, non letterario. Ma anche di questo ci sono molti più precedenti che non ne riferiscano le antologie scolastiche.
Quali sono i temi del Cossari? Gli amori, un atteggiamento umano e letterario abbastanza diverso, qualche volta opposto all'amore. Gli amori sono fugaci, e non possono che ispirare fugace poesia, con un linguaggio pur esso momentaneo.
Gli amori sono, per una certa sensibilità moderna, troppo espliciti in qualche parola o verso: ma gli antichi e i medioevali ci hanno lasciato esempi assai più sconcertanti, e possiamo dunque sopportare anche le incursioni di Cossari nella letteratura boccaccesca ed erotica.
La vita, quella della città o, sotto forma di ricordo, del lontano paese: paiono in antitesi, ma sono in fondo sempre la vita, la giornata dei vivi sotto ogni cielo, che suggerisce ora affetto, ora compassione, ora ironia, ora autoironia. A tratti l'uso del dialetto riporta Cossari ad un'infanzia che per tutti noi è un luogo magico, prima che la scuola e le esperienze ci caricassero di pesante saggezza.
A qualche lettore forse piacerà soprattutto questa capacità di elevare a sia pure istantanea ed effimera dignità di poesia quei momenti di esistenza a cui di solito non riconosciamo alcuna importanza, non prestiamo neppure attenzione. Ma sono vita, appartengono a noi, sono in ogni modo il nostro specchio. E noi moderni non viviamo nel fascino e nel terrore della natura, quasi non la vediamo mai: il nostro ambiente è la strada, la casa, il lavoro, e con quello ci dobbiamo confrontare, e ispirarci a quello, se scriviamo poesia.
Come tutti i dilettanti, anche Cossari ha, per dirla con Orazio, qualcosa che vorresti eliminare. Ma è un giudizio, anzi un pregiudizio da classicista, che chi scrive condivide come lettore, ma non si sente legittimato a farlo come critico. Il critico deve giudicare se quello che cade sopra il suo tavolo di lavoro è secondo "l'intenzion dell'arte", non secondo i propri gusti. Il mondo di Cossari non poteva che essere espresso nel linguaggio volutamente ingenuo, elementare, disadorno, che tuttavia ha una sua estetica nascosta: come a volte incontriamo una bella donna spettinata con l'aiuto del parrucchiere, e ci pare che sappia fingere bene.
Nel permettere a questa raccolta di uscir dal bosco e gire in fra la gente, invitiamo Cossari a continuare nella sua ricerca, certi che, con il confronto e la pratica dello spinoso mondo dei letterati, provvederà da sé a potenziare le sue capacità e a sfrondare i suoi alberi di rami non sempre fecondi, per darci frutti certo migliori.
Ma senza dimenticare che la sua più bella dote è la ben architettata ingenuità.
 
Ulderico Nisticò

 


Introduzione
 
 
"Poeta nascitur, orator fit" così dicevano i Latini, ovvero "poeta si nasce, oratore si diventa".
Non sarò un poeta e nemmeno un oratore ma cercherò di scrivere ciò che mi comanda il cuore.
Sono uno che legge, che ascolta, che sente emozioni e sensazioni e che cattura delle situazioni dirette e indirette e li descrive con naturalezza e a prima mano. Sarà forse la nostalgia del tempo passato o del tempo che passa!
Altre volte ho provato a scrivere e a descrivere fatti, dagli anni dell'Università fino ad oggi, ma poco ho prodotto forse perché ho dato poca importanza a ciò che pensavo e che sentivo dentro di me ed al valore efficace dello stesso; e poi al fine di che?
Ho pensato che fossero cose banali ed ovvie, ma ho capito che comunque avevano un valore ed un'espressione personale anche se è "una cosa che nasce così e che muore così"!
Ma se la musica si serve delle sole sette note e che con le stesse si producono tante canzoni, perché non si può scrivere tutto ciò con le stesse parole composte in modo diverso per occasioni diverse e per temi che per ognuno di noi sono originali e che provengono dal profondo del cuore?
Allora è cosi che mi presto a scrivere queste "Storie e parole dal cuore" qui di seguito, spinto non solo dalla mia voglia, ma dal consenso ed incoraggiamento dei miei colleghi ed amici.
Un grazie ai miei protagonisti, vis costante e presenza continua d'ispirazione!
 
Torino, giugno 2005
 

L'autore


Storie e parole dal cuore
 

 
 
TIC E TAC
(ad un ragazzo tossicodipendente incontrato in autobus)
 
 
Son salito sul bus molto presto
non vedendo il numero della corsa.
Ho percorso molti chilometri
e sono sceso al muro!
Mi aspettavano gli amici,
anche loro avevano fatto notte.
che notte squallida, troia e puttana!
 
Tic e tac tic e tac mi scoppia la testa!
Tic e tac tic e tac ho fuso il cervello!
Tic e tac tic e tac ho perso l'equilibrio!
Tic e tac tic e tac non so più dove sono!
 
Vado con gli amici al Valentino
portando il cane di razza...
e aspettando che mi illumini il sole
mi distendo nel prato umido
ed inizio a prendere un po' di colore!
Che giornata amara anche questa,
è grigia e gialla ed anche oggi mi sento a galla!
 
Tic e tac tic e tac mi sento sospeso!
Tic e tac tic e tac mi bruciano gli occhi!
Tic e tac tic e tac non ricordo niente!
Tic e tac tic e tac non so più dove andare!
 
* * *
 
IL 13
(ad Alberto ragazzo X fragile)
 
 
Lo prendo ogni mattina, per andare a scuola,
mi passa sotto casa ed è una cosa sola!
Lo cerco sempre dalla mattina alla sera
ovunque io mi trovi
fosse un bus, un tram, un treno, un vaporetto,
una stazione o un binario
ovunque io lo trovi!
Sono Alby da Torino che vago per il mondo
ho sempre in mente il 13 come un pensiero profondo.
L'ho scritto sui muri ma anche sulla mia maglietta
è questo il numero fortunato per ogni mia gavetta!
Lo terrò in mente in ogni momento
chissà se un giorno al totocalcio....
lo scorderò per molto tempo!
A voi tutti che mi conoscete che lo ripeto e
che l'invoco sarà sempre un 13 anche per il solo gioco!
 
* * *
 
 
È L'ORA D'AMARE!
 
 
Quanto tempo è passato,
mi ero dimenticato di cosa vuol dire amore!
Una scossa che mette in moto
un meccanismo perpetuo!
Son passati molti anni ormai
dal mio ultimo desiderio d'amare!
Una voglia costante,
un'emozione forte che non riconoscevo più!
È tornata l'ora d'amare,
il tempo che ho trascorso
senza questo grande dono è passato in fretta!
Abbraccio l'amore così come m'appare
ed amo tutto ciò, non per scappare
ma con la voglia di raccontare
quanto è grande la paura d'amare!
 
* * *
 
 
LA NOTTE
 
 
Ho sempre amato la notte!
È il momento più rilassante della giornata!
Quando una parte della città dorme
tu vegli su di essa!
Stai sveglio e percepisci i semplici rumori
attorniati da un'atmosfera di luce
che osservi saltuariamente dalla finestra.
Com'è fantastica la notte!
Trascorri la notte dentro casa, lavori al computer,
guardi la tv, leggi e studi!
Com'è bella la notte!
La quiete che regna sovrana
ti fa venire la voglia per una puttana!
È l'ora di quel momento particolare
dove il corpo e la mente sprigiona quell'emozione,
lontana dal sonno e dal sogno, ma che sensazione!
Perché sei lontana o mio amore!
Solo per te pensieri e desideri d'amorosi sensi!
Prosegue la notte buia,
tra tv, pensieri e lettura
accompagnati da una tazza di tè
come potrò amore scordarmi di te!
 
* * *
 
 
È TEMPO DI SVEGLIARSI!
(alle classi prime dell' I.P.S. "Balbis" di Torino)
 
 
Il tempo cambia nel tempo
e la morte non ha tempo!
Blocca il tempo anche se è danaro!
Il tempo è passato, è presente, è futuro, è infinito, è
il mutare inarrestabile delle cose!
È tempo del tramonto ma
l'amore non ha tempo!
Il tempo scorre lentamente,
passa, corre, galoppa, vola e slitta!
Il tempo è matto ma è prezioso, prolungalo
spezzalo, sospendilo, tienilo, appendilo!
Il tempo è natura, relax, divertimento!
Quadra e colora il tuo tempo
perché ha buon gusto!
Il tempo è passione e previsione!
Il tempo ricorda il passato,
ricopre il presente e forma il futuro!
Anche l'arte ha il suo tempo!
Abbiamo rubato del tempo
anche se non ha mai fine!
È tempo di fumare, brucia la vita,
provoca la calvizie ma sta per scadere!
E il tempo batte, è tempo di guardare...
What's the time!
 
* * *
 
 
UNA SALDA AMICIZIA!
 
 
Ci siamo conosciuti a circa tre anni
sognando ad occhi aperti!
Quanti anni son trascorsi ormai
nei nostri sogni immersi!
Ci siamo distaccati a diciannove anni
ed era l'età dei nostri malanni!
Eravamo alla ricerca di un lavoro
e tanti sogni nel cassetto con decoro!
Tenere salda la nostra amicizia
era l'unico pensiero che ci univa
ma rimaneva la tristezza
di trascorrere ogni giorno da soli!
Eravamo tre giovanotti coetanei
e così come ci avevano divisi a scuola
anche questa volta ognuno andò per la propria dimora.
Roma, Torino e Saarbruken le nostre destinazioni
ma per ognuno di noi sono state forti soddisfazioni.
Ci ritroviamo oggi dopo tanti anni
a raccontare il passato senza malanni
per guardare avanti senza inganni
con la fiducia e l'ottimismo di sempre
e di come sono trascorsi i nostri anni!
 
* * *
 
 
UN'ICONA PER ME
 
 
Come posso dimenticarti, stavi male!
Ti vidi prima che tu partissi e prima che io partissi!
La tua immagine è impressa in me,
nella mia mente si dilata ed invade la mia ottica.
Appare e scompare quando meno me l'aspetto,
come un'icona!
Come posso dimenticare quel sorriso
stampato sul tuo viso
ed emanato dai tuoi denti bianchi
e dai tuoi occhi grandi
che lascia in me la traccia dell'amore!
Quell'amore che poteva essere
la speranza in te e la libertà in me!
Quella libertà che solo forse con te
avrei potuto svelare al mondo intero!
Quell'amore che non ti ho mai svelato
forse per la paura di non averlo meritato!
Ti sognai dopo molti mesi ...
era la notte prima che tu stavi male
tant'è che ho saputo il giorno dopo che eri grave
trasportata con urgenza all'ospedale!
Ho sofferto in silenzio, lontano da te
ma vicino con il cuore e con la mente
e a piangere di dolore solamente!
È finita la mia speranza e la tua libertà!
 
* * *
 
 
MI CHIAMò ROBERTO

(a mia nonna)

 
 
Sono il terzo di quattro fratelli!
Il primogenito si chiama Mariano
come mio nonno paterno,
il secondo, Salvatore
come mio nonno materno
ed infine mia sorella Nicolina
come mia nonna paterna.
Mi doveva chiamare Vittorio
la mia nonna materna, ovvero come lei!
Ma Vittoria si chiama mia madre,
la cugina di mia madre
ed anche la mia nonna bis si chiamava così!
Sono nato il 25 aprile,
festa di S. Marco e della Liberazione!
Marco! Si chiamano i gatti!
e Liberato! Brutto nome, vero!
Esclamò in cuor suo mia nonna!
Così ... mi chiamò Roberto!
 
* * *
 
 
LA SVEGLIA
 
 
Com'è dura svegliarsi al mattino
per andare a lavoro!
Guardo fuori dalla finestra
ed è ancora notte!
Drin drin suona la sveglia!
Drin drin è ora di svegliarsi!
Drin drin vorrei morire!
Ho voglia di rimettermi a letto
mi appoggio un attimo sul divanetto
ma è già tardi e devo sbrigarmi!
Sarà perché ho dormito poco
e che per me la notte è solo un gioco!
Drin drin risuona la sveglia!
Drin drin è ora di alzarsi!
Drin drin il tempo è scaduto!
Anche stamane arriverò in ritardo
ormai è un'abitudine anche per sbaglio!
Suona la campanella della scuola
ed anche questa volta ce l'ho fatta ad entrare nella mia ora!
Sarà dalla mia parte il tempo?
o avrò spostato indietro le lancette?
Drin drin suona la sveglia!
Drin drin sono arrivato a scuola!
Drin drin è risuonata la campanella!
Drin drin sto ritornando a casa!
 
* * *
 
 
LE COSE CAMBIANO
 
 
Tutte le cose hanno un loro corso!
Procedono lentamente e velocemente senza regole!
Non le puoi fermare o bloccare!
Così come è la vita!
Non le puoi legare o imprigionare!
La vita scorre, passa!
Non puoi arrestare il meccanismo perpetuo delle cose!
Tutto procede e tu puoi
soltanto essere uno
partecipe del trascorrere di ciò.
Mutano nel tempo
e non c'è niente
che li può far cambiare come vorresti!
Accetta le cose cosi come stanno
anche se cambiano di anno in anno!
 
* * *
 

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