LA PIÚ GRANDE
ANTOLOGIA VIRTUALE
DELLA POESIA ITALIANA

Poeti contemporanei affermati, emergenti ed esordienti
Nadir
 
 
Roxy Bar ad Hammamet - Prima parte
 
C'era una volta un tizio qualunque
era estate e... dunque...
Nel mentre allora accadde quindi...
 
Era luglio, agosto... era estate
si fischiettava Umberto Bindi
col fischietto pagato a rate.
E fischiettando mi abbandonai nei più bassi ghetti,
quel che ci vuole per dimenticare il libro di Enzo Iacchetti.
Al mio risveglio ero tra le braccia di una donna baffuta
più tardi capii ch'era una prostituta.
Era più stupida di Massimo Boldi
infatti sperava le dessi dei soldi...
... e senza capire il mentre accaduto
un pugno le diedi sul suo viso baffuto.
Dopo, fino al bar, mi feci una passeggiata
65 chilometri per una limonata.
Mi presentai dicendo: «Uelà»
così sudato e sconvolto sembravo un vu cumprà.
Una ballerina, uomini intorno a farle la corte
ma lei sentiva solo il suono del pianoforte;
poi d'un tratto al pianista mi avvicinai
aveva un'espressione assente, tipo quella della Raffai.
Però nel parlare e nel fargli una battuta
nel suo sguardo si notava un bel po' d'aria vissuta.
Ancora sconvolto gli chiesi: «Come ti chiami bambino?»
lui, ormai settantenne, con tono secco: «Bettino!»
Lasciato il pianoforte ci sedemmo a parlare
ma dai suoi discorsi sembrava matto da legare.
Infatti insisteva con un suo concetto:
Ieri miliardario, oggi senza tetto.
Ribadivo il mio concetto con la realtà:
Da sempre senza tetto, ma un domani si vedrà.
Mi disse: «Non sentir quel che si sente,
sono ancora un'amicizia importante».
Sempre andato per le vie più rette
con un sorriso risposi: «Tientele strette...».
Non ci fece caso e mi volle offrire una birra ghiacciata
ma io preferii «quella» limonata.
 
 
 
Roxi Bar ad Hammamet - Seconda parte
 
Riassunto - Dopo una giornata passata a sfogarmi, entrai in un bar e conosco Bettino, un personaggio mitologico metà uomo e metà socialista. Da allora diventò il mio più grande amico dopo il cane. Si parla discutendo della discussione parlata.
 
Una volta ne sentii parlare allo stadio
mentre stavo ascoltando la radio,
parlava il giudice Di Pietro
che nelle sbarre lo voleva sbatter dietro.
Ma dirgli male persin'io non oso
perché Bettino era diventato un mafioso.
Allora andai via lasciandolo stare,
anche se qualcuno ci voleva per farlo sfogare;
le tangenti il suo problema era,
e per questo rischiava la galera.
Ma alla polizia la si può dare a bere
e lui pronto accusò il suo ragioniere.
Così aveva fatto la sua «buona azione»
però ora poteva subire una rivendicazione.
Infatti tentò di picchiarlo con due grossi bastoni
venne la polizia a cui disse: «Divergenze di opinioni».
Con calma lui ad Hammamet è scappato
mentre il ragioniere fu subito arrestato.
 
Da quel luogo me ne sono andato
la verità l'avevo saputa
ormai è nota e conosciuta,
è fatto nazionale,
ne han parlato al telegiornale,
c'è di mezzo la polizia
che il ragioniere si è portato via.
Beh! non dobbiamo esagerare,
solo questo racconto ne può parlare,
alla gente non interessa
perché la storia è sempre la stessa.
Può partecipare solo a delle mostre canine,
anche se ha un inizio e da adesso una...
... Fine
 
 
 

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Inserito 6 agosto 1999