LA PIÚ GRANDE ANTOLOGIA VIRTUALE DELLA POESIA ITALIANA Poeti contemporanei affermati, emergenti ed esordienti

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Mauro Colla. È nato in provincia di Como ventitré anni fa, attualmente è in attesa di partire per Londra per qualche mese. A settembre si iscriverà alla Facoltà di Scienze biologiche dell'Università di Milano. Scrive da quando aveva quattordici anni. Ha raccolto i suoi scritti in tre volumi: il primo, datato 1997, si intitola "Conflitti", il secondo "I saltimbanchi Impazziti" l'anno dopo, l'ultimo "Il mercante di Fantasia" datato 1999. Attualmente sta lavorando alla sua quarta raccolta nata dopo l'esperienza come obiettore in un centro educativo per persone portatrici di Handicap. Non ha mai partecipato ad alcun concorso, solo ora sente l'esigenza di confrontarsi con un pubblico più vasto di quello rappresentato da amici e conoscenti. Vorrebbe capire cosa farne questo dono-fardello che fluisce privo di schemi e regole letterarie. Con una macchina da scrivere da sempre.     L'arbusto Nosate 3 marzo 2000   Dai buchi del tuo scheletro di cartilagine compressa appaiono con ritmica frequenza alcuni fuochi verdi, una combustione naturale efficace qualche filo d'acciaio bavoso le ossa disconvergenti unisce.   L'artista con la sua tavolozza gotica siede vicino ad uno di questi falò a clorofilla in attesa dell'ignaro visitatore della tela fatale complicata da interpretare ma efficace. Elicotteri gialli e neri a decollo verticale si guardano intorno costringono l'artista a sedersi più lontano cambia l'inquadratura, l'oblò dell'immaginazione neo-primaverile ora si notano nuove cose osservando le vecchie le si rivaluta.   Le tengo dentro unica visione a morire.       La notte di Amsterdam   L'odore dell'Oceano scende con calma, risvegliando solitudini profonde in una miscellanea confusa di aromi fondendosi all'aria continentale di questa città improvvisata dalla compagnia. Delle Indie Orientali. Qui sono stati più bravi di noi bravi a unire vicoli e piazze chiese e locali proibiti e questi ponticelli magnifici vita dei borsaioli e degli artisti, i ristoranti del mondo è proprio così qui sembra di stare ad una riunione mondiale, senza invito.   Più blu è la notte che nel resto del continente più numerosi i locali meno imbarazzante fumare sensimilla La notte di Amsterdam rende il cuore traboccante sei il mio nuovo deserto il focolare etereo a cui fare ritorno.       Vincent Prima stesura   Vi sono ora ombre nuove aggrovigliate tra colori disseccati (che blu tormentato!) tinte che lo scorrere del tempo non rende inermi semmai più pericolose pugnalate decise e potenti il rosso mangia il rosso i vortici prima divampano incontrollati poi si placano i vortici divampano che mente è capace di simili visioni che mente dell'uomo può creare simili inganni?   un uomo che scelse la via dell'abbandono visse a Montmartre, Parigi nel viscido e ansimante quartiere degli artisti fissò su tela eterni girasoli senza terra a loro diede vita   orizzonti umani tra paradisi artificiali e constatazione di ciò che era la realtà   campo di grano con volo di corvi nulla rappresenta come questo quadro olandese la disperazione   sono colori nuovi sono nuove le visioni   scelse la Francia ma non cambiò nome   Vincent scriveva su tele       Come una lava frenetica 4 aprile 2000, Cuggiono   Io sono la cera liquefatta sfumata a cento gocce casuali plasmata.   Io non so di essere credule   sono la ricerca spasmodica del piacere avvolgente è l'abbraccio liquido sporco e lascivo sono il lenzuolo sottile spalmato. Che addolcisce la pelle rosata e fragile come una crisalide scende al mattino e plana e gravita sventrata   tu spingi le mani curiose tra le fiamme divaricate   Io sono la cera che rotola a valle cieca solco il seno voluttuoso solco l'addome dilatato e profondo creando qua e là, a caso dolore e piacere senza lasciare traccia e odore. Né fuochi accesi.   Comunque traumatica.

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