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Pittore e poeta, nato a Roma il 5 agosto 1956. Premiato
in molte occasioni per la poesia e la pittura, presente
in diverse pubblicazioni antologiche di poesia, premiato
in diverse occasioni, quali: premio "La Panchina" in
Palazzo Barberini a Roma; premio "Terzo Millennio" e
"Memorial Antonello da Messina"; "Artista dell'Anno 2000"
dell'Accademia Internazionale Europa, solo per citarne
alcuni. Nomine ad Accademico per l'Arte da:
"International Academy of Verbano-Accademia
Greci-Marino"; Accademia Internazionale "Europa";
Accademia Internazionale "Il Convivio"; Accademia
Internazionale di Lettere, Scienze ed Arte "Contea di
Modica". Presente come pittore in diverse esposizioni e
collezioni private in diversi Paesi, nei vari continenti,
consultabile nei cataloghi ed annuari di "Acca in Arte",
"l'elite", "Leadership".
Clicca
qui per leggere
l'opera inserita nell'antologia Ottavio
Nipoti Ferrera Erbognone
2000
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- Mamma delle
bambole
-
- Per te, mamma
delle bambole,
- pettinate con
cura,
- poste in
ordine a ricordo dell'infanzia mai
avuta.
- Per
te,
- per le tue
piccole,
- tenere
dita,
- che non
accarezzano più i miei capelli e non
asciugano le lacrime,
- ormai
asciugate dal tempo.
- Angelo vicino
alla finestra con lo sguardo in cerca del
domani,
- di quel
domani che non arriva.
- Musica
cantata dalla tua voce allegra,
- eco delle mie
stanze,
- vuote di
te,
- come il mio
cuore.
- Per te la mia
poesia, le mie dita sporche come dicevi tu, ad
imbrattare tele
- e
sorridevi.
- Come vorrei
per un momento,
- ascoltassi
quando leggono gli attori le mie
poesie.
- Quando in
stanze enormi,
- si perdono le
tele sporcate
- dal tuo, una
volta bambino,
- la gente
applaude ma non sa che applaude te
- Te,
madre,
- che mi hai
insegnato ad amare la vita,
- a non
fermarmi a guardare dei fiori solo i
colori,
- a respirare i
palpiti della natura e delle cose.
- Tu che solo
il Signore raccolse,
- e nella Terra
Madre pose,
- per portare
nel cielo tra le più belle
cose,
- il tuo
sorriso,
- le tue
carezze agli angeli più soli,
- ai fiori la
bellezza più tenue;
- delle tue
dita,
- il velluto
alle rose.
-
- Liberi
-
- Liberi
nell'aria,
- pini
svettanti,
- uccelli in
volo,
- pensieri
persi,
- rime
racchiuse in un foglio,
- gridate al
mondo,
- per far
sentir più libero un poeta,
- un uomo...
meno solo.
-
-
- Grazie
-
- Guardo alla
luce persa di una candela,
- il bianco
della tela che lancia sul mio
- cuore la luce
dei colori,
- ed il tuo
viso.
- Muove il
tenue vento dal mare,
- le tende
della stanza come le vele,
- quelle che
hanno accompagnato i nostri sogni,
- quelli
lanciati al mare,
- tra i
flutti,
- senza
bottiglia,
- perché
come coralli crescessero in fiori,
- rossi come
l'amore,
- lucidi come i
tuoi occhi,
- bagnati dalle
perle delle tue lacrime.
- Frasi non
dette dal labbro che non sa parlare,
- della vita
che un pazzo ti dà senza poter darti il
tempo di capire,
- cui il tuo
amore non sa rinunciare.
-
-
- Finestre
d'estate
-
- Vecchie
persiane socchiuse
- al sole di un
Agosto caldo e lontano,
- riflessi sul
soffitto verde smeraldo,
- dei tuoi
colori, a ricordare il mare.
- Soffio di
ebbrezza che mi fa tremare,
- tempo
trascorso,
- ma che
può far male.
- E
...respirava di là soffiando,
- tra le tue
arse stecche di legno
- ed i miei
acerbi pensieri il vento amico,
- col suo
stesso profumo... ora,
- me lo rimanda
il mare.
-
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