Benvenuti sulla Home Page di  Marianna Scardigno

Marianna Scardigno, nata nel 1978, vive a Molfetta in provincia di Bari.

IL SABBA   C'è un Sabba Di pensieri feroci Sul mio cranio. Sacrificano sull'altare dell'Odio I miei ultimi avanzi di felicità, di bontà. Moloch- Principe del paese delle lacrime! Sono i miei pensieri Vestiti di nero Che ballano sul mio cranio E mormorano all'infinito E fanno orge. Li vedete? Come un'aureola! No... non li vedrete mai. LA FRASE NASCOSTA Ultimamente ti ho riconosciuto, visto Come sagoma nera incappucciata Copiosa di lacrime In questo deserto. Devotamente al mio fianco strisciante Oh mia sagoma nera agonizzante! In questo modo ti ho ridotto Maledetto!? In questo modo mi punisci E con catene mi leghi per sempre, Ignobile Destino! Giorno per giorno Inconsapevolmente ti avveleno. Oziando, odiando compierò un vero Delitto Rimpiangendo diventerò il tuo carnefice. Nasconditi mio Tempo inutile: sono Il tuo Assassino!   IL FALO' Farò un falò dei sentimenti che mi hanno indotto e danzerò con diavoli e streghe come invasata attorno al rogo sputandoci sopra, nell'oscuro sabba della mia rinascita fino ad essere sicura che tutto sia bruciato e purificato e allora conoscerò la libertà! PENOMBRA   "Troppo piccola perché altri sospettassero In me celato il lutto." E. Dickinson Nella penombra di una stanza, su languide note di musiche dannate a tratti decadenti e feroci, al suono di violini piangenti e organi monumentali; immersa in pagine profumate d'incenso e versi di sogni e morte romantici e sofferti, in un magnifica, calda giornata di primavera che si ferma alla mia porta... Ecce me.   AMATI VERSI   Questi versi non sono più Lame per il salasso Che al mio cuore servirebbe; né queste amare lacrime d'Assenzio sono più pozione benefica e purificatrice per ridurne il gonfiore; né questo dio generoso che alberga l'ebbrezza è più nebbia sui vicoli bui del dolore; né questo sonno a cui sovente fa visita, è più tregua e dimenticanza. Ho bisogno di spruzzi di sangue da ferite reali per sentirmi svuotare o di acque di Lete che concedano eterno l'Oblio.   (PENSIERO)   L'ebbrezza è l'antidoto Alla realtà avvelenata Per smascherare il corpo E slegare l'anima. È elisir della verità.   IL SOGNO   Una stanza in un bagno di atmosfera e musica a volteggiare nella leggerezza di pensieri in cupe malinconie avvolti e gioie di piaceri-dolori in sensi impregnati di profumi di incensi e nettare di-vino color sangue a far compagnia immersa in fioca luce di candele in astratti pensieri in solitudine mia compagna in musica mia amante rapitrice dell'anima incatenata in quel libro posato una stanza perfetto rifugio.

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