LA PIÚ GRANDE
ANTOLOGIA VIRTUALE
DELLA POESIA ITALIANA

Poeti contemporanei affermati, emergenti ed esordienti

 

Poesie di 
Marco Gottardi

Il fervido aprile
 
I
Tra pioppi pendenti e pesanti
colombe nel tiepido vento
annunciano liete e festanti
 
la bella stagione agli esordi:
Aprile si desta contento
e affiorano dolci ricordi...
 
ricordi del tempo di culla,
immemore spira infinita
che giunge a un serafico nulla
principio di querula vita.
 
II
Il pallido viso dorato
di primule in fiore, lontano
vacilla, laddove chinato
 
un uomo dell'orto si cura:
lavora con fervida mano,
con modo sapiente e misura.
 
È un fremere d'api nei prati,
s'adoperano gai gli uccelletti
intenti a quei nidi beati,
ai nidi che han sopra i tetti.
 
III
Che nobili intenti quei gesti!
Che vita, che voli sublimi!
Che il tempo s'arresti, che resti
 
almeno un rugliare di fossi,
che restino i canti per primi
e il pianto di cieli commossi.
 
S'adombrano i culmini a sera
e un lieve bisbiglio rimane
di un vecchio che prega, che spera...
e pare un latrato di cane.
 

Metro: tre gruppi strofici, ciascuno composto da un madrigale di novenari dattilici.

Schema: ABA CBC DEDE.

 
 
Novembre
 
Il tiglio già stinge le foglie
che pendule ostentano vita,
l'ornello le membra ha spoglie
e parmi la rosa ferita
orare in un lento languire.
 
Una guazza leggera riveste
la brulla campagna che brilla,
e biancica lungi l'agreste
contorno laddove s'immilla
un niveo riflesso di brina.
 
Nei campi il villano ribatte
la porca con ritmo sapiente
e chioccola il merlo da fratte
lontane, da dove crescente
si leva un acuto bruire.
 
Dal fumido greto il piviere
squittisce con garrulo canto
e fragra laggiù nel verziere
il fiore dei morto soltanto
ai piedi dell'aspra collina.
 

Metro: quattro strofe di cinque novenari dattilici. L'ultimo verso rima a due a due nelle strofe successive.

Schema: ABABC DEDEF.

 

 


Il maggio odoroso
 
I
Nel calmo e solingo riposo
tra file di neri cipressi
i canti del maggio odoroso
mi giungono lieti:
 
si leva un sussurro d'uccelli
di là tra le placide messi
e il passero par che stornelli
dei canti segreti;
 
risponde l'allodola mite
con note monotone e trite
da radi canneti.
 
II
Di mille fioretti s'adorna
la sponda del rapido rio
e l'anima quieta soggiorna
in tanta bellezza.
 
Anelito lieve di maggio
un raro e dolcissimo oblio
mi doni nel tiepido raggio
che solca la brezza
 
e scevro dall'ansie dei giorni
saluto, e che più non ritorni,
l'amata tristezza.
 

Metro: due gruppi strofici, composti ciascuno di due quartine (strofe e antistrofe) e di un epodo di tre versi. Le quartine sono di tre novenari dattilici e di un senario, l'epodo è di due novenari e un senario.

Schema: ABAc DBDc EEc.


 
 
 
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Agg. 19-01-2005