LA PIÚ GRANDE
ANTOLOGIA VIRTUALE
DELLA POESIA ITALIANA

Poeti contemporanei affermati, emergenti ed esordienti
Home page di

Leila Gambaruto

Leila Gambaruto è nata nel 1944, vive tra le colline di Chieri, ama coltivare rose e collezionare libri, ma soprattutto ama scrivere, esprimendo con passione l'intensità emotiva del proprio vibrante universo, multicolore e fantastico. Sognante cacciatrice di magiche armonie da imprigionare sulla carta, si è affacciata solo da pochi anni sui palcoscenici letterari, raccogliendo lusinghieri consensi, premi e menzioni d'onore. Vincitrice dei Concorsi Lacchiarella e Circolo Endas 2004 e Castiglione (To) 2005, ha già pubblicato con successo su riviste e antologie. La sua prima raccolta di poesie Spine di Miele edita da penna d'Autore di Torino è uscita nel nov. 2005.

Il sole nero
 
Tre cerchi
nella mia notte:
una luna di neve per vedere il c cielo,
un falò di braci per scaldare la terra
e un fondo vuoto di bottiglia,
per scordare cielo e terra,
camminando, nudo di solitudine,
verso il sole nero del nulla.
 

Diploma d'onore Rivoli 2006

Premio Club des Poètes

 

Solitudine di poeta
 
Fonda è la notte, silente ed ostile,
si ghiaccia l'ombra sul freddo cemento,
atra la bocca d'un vuoto cortile
beve il mio paso con labbra di vento.
 
Ed io poeta, viandante smarrito,
angelo nero travolto e caduto,
cammino stanco nel borgo assopito,
seguendo l'orme d'un cielo perduto.
 
ho in mente trine di mandorli in fiore
e gelsomini dorati, fragranti,
porto salsedine amara nel cuore
e in fondo agli occhi ricordi brucianti.
 
Sulle mie spalle di bimbo ferito
orto la pena d'un riso sferzante,
atomo solo, deriso e tradito,
vorrei fuggire, volare distante.
 
Vorrei sparire nei cieli stellati,
spiegando l'ali di carta stampata,
ma, forse l'ombra di sogni dannati,
m'inchioda al suola tal foglia spezzata.
 
 

Poesia tratta dal volume Spine di miele.

 


La danza degli amanti
 
Amore, che fai danzar coppie d'amanti,
al ritmo capriccioso della vita,
lasciaci uniti ancor per brevi istanti,
perchè la Morte già ci cerca e invita.
Il tempo scorre, il ritmo già s'affretta,
noi vortichiamo l'uno all'altra avvinti,
siamo due corpi fusi in una stretta,
siamo due cuori, vincitori e vinti.
 
Se io mi stringo a te, non ti curare
di tutto ciò che attorno ci circonda,
io t'amo e tu ami me, non ti fermare,
danziamo ancora, pur se il mondo affonda.
La vita come un soffio fugge via,
e ride Amore di tutte le folli,
ma cosa importa? Questa notte è mia,
offrimi ancora un sorso di bugie.
 

Poesia tratta da volume Spine di miele.

 


Ghiaccio d'aprile
 
Voglio sbarrar le porte del giardino,
sole d'aprile, eclissati, vai via!
Qui non c'è vita, qui non c'è mattino,
non c'è più amore, non c'è più allegria.
arretra, dolce aurora, non entrare,
non voglio più di gemme il rifiorire,
né delle prime rose lo sbocciare,
non voglio udire le tortore garrire.
 
Torni Novembre coi suoi cieli oscuri,
voglio rose di ghiaccio e gemme nere,
voglio foreste d'ombre strette ai muri,
nebbie d'argento e stelle prigioniere.
Odio la luce della primavera,
odio la gioia dei susini in fiore,
l'uomo che amavo è morto questa sera,
ch'io resti sola qui, col mio dolore.
 

Poesia tratta dal volume Spine di miele

 


La piovra
 
La vita è un mare tempestoso e forte;
chi nasce pescecane e chi nasello,
l'uno azzanna, divora e porta morte,
l'altro nuota col branco e va al macello.
 
Chi striscia basso sul fondale piatto
e si fa sasso in mezzo agli altri sassi
e chi non striscia, perché non è adatto,
lotta tra le correnti tra alti e bassi.
 
Se fossi nata in acque verdi e chiare,
io sarei piovra liscia e voluttuosa,
che scivola tra anemoni di mare,
con occhi grandi e le ventose rosa.
 
Sarei piovra famelica d'amore
che la vita trascina a destra e a manca,
tra massi neri e tonni senza cuore,
con occhi freddi e la pinna stanca.
 
Sarei mollusco fragile e incolore,
sballottata tra maschi indifferenti,
che cerca inutilmente un grande amore,
in mezzo a un vorticare di correnti.
 
E se non trova appoggi, né calore,
si aggrappa con tentacoli frementi
al duro scoglio del tuo freddo cuore,
cercando tenerezze inesistenti.
 

La tramontana
 
La tramontana fischia nel giardino,
sibila, piange, stride e si lamenta,
frusta con cieca rabbia il cedro e il pino,
batte il camino, gelida e violenta.
 
La tramontana soffia verso il mare
portando via i ricordi dell'estate,
sento la casa gemere e gridare,
tendendo le sue imposte strattonate.
 
Foglie scarlatte vanno turbinando
portate via dal vento traditore,
cadono nel laghetto volteggiando,
sono i frammenti d'un perduto amore.
 
Sola nel vento freddo del passato,
i miei pensieri vagano sconvolti,
colui che non mi amava se n'è andato,
i vecchi che mi amavano son morti.
 
Immersa nella notte dei ricordi
sento la porta chiusa scricchiolare,
qualcuno batte a colpi forti e sordi,
qualcuno sulla strada vuole entrare.
 
Stringendo nel presente il mio passato
ascolto il cuore battere nel petto,
forse il mio amore zingaro è tornato,
come uno stanco passero sul tetto.
 
Ma, dalla vecchia porta spalancata,
entra soltanto un sogno biondo e vano,
sull'ali d'una foglia satinata,
scivola nel tepore della mano.
 

 Telefono che taci nella sera
 
Telefono che taci nella sera
sornione come un gatto accovacciato,
danzano ombre velate in seta nera,
sul mobile di legno impolverato.
 
Scorrono lentamente i quarti d'ora,
passano quatti, quatti e vanno via,
il tempo passa e tu non chiami ancora,
la stanza scoppia di malinconia.
 
Filtrano voci e suoni dietro i muri,
risate, frasi, musiche assordanti,
scampoli di momenti vaghi e oscuri,
così vicini, eppur così distanti.
 
Sento guaire un cane disperato,
lasciato solo dietro una ringhiera
e penso che quel cane è fortunato,
perché qualcuno tornerà stasera.
 
Scintilla la città piena di vita,
passan veloci bolidi rombanti
come a una ricca tavola imbandita,
vanno parenti, amici e vecchi amanti.
 
Il tempo avanza a passi di pantera,
è così tardi, ormai non chiami più,
quanto silenzio nella notte nera,
quanta tristezza nella stanza blu.

Bosniaca
 
L'odio della guerra
Ti scioglie
In atomi
Di lacrime,
Come una rosa
Di sale,
Caduta
Nell'Adriatico.

Il bombardamento
 
Un odio senza fine
Ha deciso la morte
Del piccolo borgo
Sospeso nel tempo.
 
Un fuoco senza nome
Ha distrutto
L'armonia serena
Di piccole case antiche.
 
Un angelo senza ali
Piange lacrime nere;
Polvere e cenere sulla croce
Di una tomba troppo piccola.
 
Un'erica senza sole
Sfoglia tenere corolle
All'ombra di un muro
Che non esiste più.

Fiore di pace
 
Fiore di pace figlio dell'amore,
fragile come brina del mattino,
sboccia tra i monti caldi di furore,
mentre la morte striscia sul cammino.
 
Guarda, l'armata assalta la fortezza
e l'odio sale, come un mare nero,
mentre la vita sanguina e si spezza,
spargi semi d'amore sul sentiero.
 
Stretto nel cappio folle di violenza,
l'uomo confonde il falso con il vero,
fiore di pace, fiore di sapienza,
copri di tolleranza il mondo intero.

 
PER COMUNICARE CON L'AUTORE mandare msg a clubaut@club.it
Se ha una casella Email gliela inoltreremo.
Se non ha casella Email te lo diremo e se vuoi potrai spedirgli una lettera presso «Il Club degli autori - Cas. Post. 68 - 20077 MELEGNANO (MI)» inserendola in una busta già affrancata. Noi scriveremo l'indirizzo e provvederemo a inoltrarla.
Non chiederci indirizzi dei soci: per disposizione di legge non possiamo darli.
©2002-2003-2004-2005-2006 Il club degli autori, Leila Gambaruto
Per comunicare con il Club degli autori:
info@club.it
Se hai un inedito da pubblicare rivolgiti con fiducia a Montedit
 
IL SERVER PIÚ UTILE PER POETI E SCRITTORI ESORDIENTI ED EMERGENTI
Home club | Bandi concorsi (elenco dei mesi) | I Concorsi del Club | Risultati di concorsi |Poeti e scrittori (elenco generale degli autori presenti sul web) | Consigli editoriali | Indice server | Antologia dei Poeti contemporanei | Scrittori | Racconti | Arts club | Photo Club | InternetBookShop |
Agg. 03-06-2006