LA PIÚ GRANDE
ANTOLOGIA VIRTUALE
DELLA POESIA ITALIANA

Poeti contemporanei affermati, emergenti ed esordienti
Lavinia Cioli
Ha pubblicato il libro
Lavinia Cioli - Poesia chi sei?
Racconti della mia terra



 
 
 
 
 
 
 
 
Collana Le schegge d'oro (i libri dei premi)
 
14x20,5 - pp. 56 - Euro 5,80
 
ISBN 88-6037-242-9
 
 
 

In copertina
fotografia di Roberto Zanisi
 
 
 
Pubblicazione realizzata con il contributo de
IL CLUB degli autori in quanto l'autrice è 5a classificata nel concorso letterario «F. Erbognone - O. Nipoti» 2004
Prefazione
Poesie

 
Prefazione
 
 
 
Nella presente silloge, che raccoglie le poesie scritte dal 1993 al 2006, Lavinia Cioli, attraverso un sincero e proficuo scandaglio di quell'universo di emozioni che porta con sé, recupera una sorta di taccuino poetico che rende una fedele immagine d'una donna che ha cercato di capire il divenire della sua esperienza, di captare ogni "sussurro" del cuore, di ricercare quel senso oscuro e segreto delle cose che troviamo davanti ai nostri occhi.
Ecco allora che dalla raccolta dal titolo "Lacrime e sorrisi" emerge il suo sguardo nei confronti della vita che passa inesorabile, della vita che sempre riserva delle sorprese ma v'è la consapevolezza della presenza di una stagione della vita nella quale si poteva "vivere felici e senza tristezze" che era appunto quella dell'adolescenza: poi, immancabilmente, le esperienze della nostra vita insegnano che è pericoloso "mostrare il cuore" e che quotidianamente si deve fare attenzione agli inganni, e ci si rende conto che, a volte, le "lacrime sincere sono di anime perse in loro stesse".
Le risultanze d'una simile visione portano a considerare che "le parole possono ingannare, gli occhi no" e guardarsi negli occhi diventa fondamentale, come cercare di comprendere chi si ha davanti, nel bene e nel male, capirne le esigenze e sforzarsi di "camminare insieme".
Nelle sue poesie corrono i pensieri, tra passato e presente, chiusa nella propria stanza, e la notte, profonda e silenziosa, induce al dialogo interiore, e la stessa notte diventa figura umana e s'incarna nella sua "amica d'infanzia" come a condividerne le incertezze, i dubbi, le riflessioni anche nel momento in cui cade ormai l'ultimo barlume di ragione.
Si tenta di cercare una risposta agli interrogativi dell'esistenza, pesante è il fardello che ognuno porta con sè ma vi sono racchiusi anche i sogni e i ricordi, e Lavinia Cioli li mette in risalto, straordinariamente e coraggiosamente, mai dimenticando che i "giorni che passano sono la melodia della vita", che il nostro amore mai deve essere celato, come la verità, la dolcezza e le speranze si possono anche vivere in silenzio e un "sogno sicuro" può sconfiggere "l'amarezza del credere".
Le parole possono portare dubbi, inganni, incertezze, dolori e, al contempo, "saranno poesia", costituiranno "uno schizzo di follia/uscito dalla penna impazzita... guidata dal tuo cuore": ecco allora che la voce sarà un "grido" d'una donna che diventa "protagonista" della sua vita.
E Lavinia Cioli è attrice e mai passiva spettatrice, sempre intenta a confermare la coscienza di essere se stessa, a ricercare l'amore e metabolizzare i tormenti, a cantare la gioia così come la "tristezza dei sommessi lamenti" nel silenzio del mattino, nella "notte oscura", negli sguardi e nella commozione che sorprende a leggere poesie.

 

Massimo Barile


Retro cover

 

Nella presente silloge, che raccoglie le poesie scritte dal 1993 al 2006, Lavinia Cioli, attraverso un sincero e proficuo scandaglio di quell'universo di emozioni che porta con sé, recupera una sorta di taccuino poetico che rende una fedele immagine d'una donna che ha cercato di capire il divenire della sua esperienza, di captare ogni "sussurro" del cuore, di ricercare quel senso oscuro e segreto delle cose che troviamo davanti ai nostri occhi...
... Nelle sue poesie corrono i pensieri, tra passato e presente, chiusa nella propria stanza, e la notte, profonda e silenziosa, induce al dialogo interiore, e la stessa notte diventa figura umana e s'incarna nella sua "amica d'infanzia" come a condividerne le incertezze, i dubbi, le riflessioni anche nel momento in cui cade ormai l'ultimo barlume di ragione...
... Le parole possono portare dubbi, inganni, incertezze, dolori e, al contempo, "saranno poesia", costituiranno "uno schizzo di follia/uscito dalla penna impazzita... guidata dal tuo cuore": ecco allora che la voce sarà un "grido" d'una donna che diventa "protagonista" della sua vita.
E Lavinia Cioli è attrice e mai passiva spettatrice, sempre intenta a confermare la coscienza di essere se stessa, a ricercare l'amore e metabolizzare i tormenti, a cantare la gioia così come la "tristezza dei sommessi lamenti" nel silenzio del mattino, nella "notte oscura", negli sguardi e nella commozione che sorprende a leggere poesie.

 

Massimo Barile


Poesia chi sei?
Racconti della mia terra
 
 
Dalla raccolta
 
"Lacrime e Sorrisi"
 
1993 - 2001
(Dai 12 ai 21 anni)



 
La Vita Eterna
 
Nel campo,
ove la vita eterna nasce,
mentre serpeggia per le vie colme di ghiaia
il dì sognante,
si accendono figure umane da fiamme azzurre;
E qui,
dove per i viventi
tutto è dolore e pianto,
nasce la più felice nottata.
Una nottata che, come la vita,
riserva sorprese.
Qui, dove si crede nella dimenticanza,
fiamme umane azzurre
si incontrano,
parlano,
nel silenzio buio,
in un manto celeste di vita.
 
Con passo lento, con passo stanco...
Due strane figure abbracciate, camminano...
Fino a sparire nel nulla.
 
È una vita felice,
senza pianto,
è una vita allegra,
senza tristezza,
è una vita nuova,
è una vita Eterna.
 
Ottobre 1993
(Età: 12 anni)



Fratello
 
Quando mi guarderai negli occhi,
senza prima avermi scrutato
dalla testa ai piedi...
 
Quando non ti vergognerai
nel farti vedere vicino a me
camminando lungo la strada...
 
Quando non ti fermerai alle parole
per conoscermi meglio,
od ai fatti,
per potermi giudicare...
 
E quando non ti fermerai al colore della pelle...
Alla lingua diversa...
 
Solo allora,
solo allora,
ti chiamerò con cuore
"Fratello".
 
1994



Sguardi
 
Occhi, occhi, occhi,
persone camminano,
ti osservano...
qual è lo sguardo da ricambiare?
 
Sguardi di pietà,
sguardi di ammirazione,
sguardi...
 
Se vi è un amico
Scoprirai uno sguardo sincero.
 
Se vi è un amore
Troverai uno sguardo fuggitivo.
 
Le parole possono ingannarti,
le parole... traditrici!
Gli occhi no,
lacrime sincere
sono di anime perse in loro stesse
il cui sguardo chiede aiuto,
mostra il cuore.
 
Sono false lacrime quelle che ti vogliono ingannare,
di corpi senz'anima,
il cui sguardo
riflette la tua immagine.
 
1994



Esperienze
 
Note scritte
Sul pentagramma
Della nostra vita.
 
1994
 
 
 
 
Vento
 
Soffia sibilante,
folate di vento,
fanno agitare le foglie
di forti piante,
 
freddo e solitudine
portano nel mio cuore.
 
1995
 
 
 
 
Poesia
 
Poesia... chi sei?
"Uno schizzo di follia
uscito dalla penna impazzita..
guidata dal tuo cuore".
 
1995



Combatti
 
Combatti!
Questo è il grido,
il tuo dover,
dal primo pianto.
 
Combatti!
Contro il nemico,
contro il morir,
che è sempre accanto!
 
Combatti!
Vita è breve
Nell'infinito trascorrer
Dell'età del mondo,
 
e viver deve!
Il cuore ha battuto
E corre,
giovanile, giocondo.
 
Vivi,
ci sono anche io
in questa guerra
che non ha patti!
 
Vivi!
E amando Dio
E la tua terra...
Combatti!
 
1995



Benvenuta Notte
 
Benvenuta notte, in questa umile stanza,
al buio di ricordi di un cuore lontano
che geme e con gentil passo avanza,
alla tenebra sua stringendo la mano.
 
Benvenuta signora, amica d'infanzia,
con i tuoi dolci sospiri che implorano invano
che una mano accarezzi, in questa piccola stanza,
i tuoi scuri capelli, sempre più piano...
 
Benvenuta mia notte, con il tuo buio profondo,
con il silenzio di chi oramai non è più,
sei venuta a vegliare il mio povero sogno,
a pregare una luna, che non mi illumina più.
 
 
1996
 
 
 
Fiocco di neve
 
Fiocco di neve,
perso nel cielo di inverno,
sospinto da un freddo sospiro,
fermati, ascolta!
 
Parlami di paesaggi ghiacciati,
e dei primi raggi del sole,
cadi su questi rami intrecciati,
in un silenzioso inverno del cuore.
 
1996



(Senza titolo)
 
Cade la luce
Su abbandonati libri,
dove è morto il passato,
avvicinandosi al presente.
 
Si spegne una voce
Da quei lontani lidi
Dove ha giocato il mondo
Una guerra senza fine.
 
Scende il silenzio
Su questo verde prato
Dove corrono i pensieri miei,
dove cade la ragione,
 
Dove è morto il mio passato,
ove domani morirà il presente,
e tornerò portando fiori
su questa piccola mia pietra.
 
1996



Il fiore del ricordo
 
Questo piccolo esile fiore
Mi riporta un pensiero lontano,
cancellato dal tempo, e dal cuore,
cancellato e rimosso, ma invano.
 
È tornato, con forza, e lottando
Ha ripreso il suo posto trionfante,
mentre la mente voleva, guardando,
concentrarsi su quel fiore infante.
 
Questo odioso pensiero, respinto
Da tempo in un antro oscuro,
vuol ricordare il destino che ha vinto
un sogno ormai ritenuto sicuro.
 
Lo ha vinto ed ha gettato nel cuore
L'amarezza del credere invano,
Ho strappato quell'esile fiore
Che riportava ad un pensiero lontano.
 
1997



 
Ricordo
 
Questo pallido raggio di luna
S'infrange su lidi d'argento
Spezzando il manto buio
Di una notte fredda e deserta.
 
Soffia leggera una brezza
Che smuove foglie lontane,
suonano vecchie campane
Mezzanotte di piena tristezza.
 
1997

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Ins. 06-02-2007