LA PIÚ GRANDE
ANTOLOGIA VIRTUALE
DELLA POESIA ITALIANA
Poeti contemporanei affermati, emergenti ed esordienti
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Laura Beltrame

Vive a Milano. Ha conseguito il diploma di Infermiere professionale nel 1995 all'ospedale L. Sacco di Milano; il diploma di Dirigente di Comunità e vorrebbe laurearsi in psicologia per poterla applicare alla sua professione. Scrive poesie e racconti, legge libri di qualsiasi genere letterario, si interessa di psicologia, arte, scienza e le piace ascoltare musica.

 
D'amor dolce sentire
 
D'amor dolce sentire,
immortal sentimento
esaltato dal tormento
di quest'anima inquieta.
Alla tua fonte bevvi
e da quel dì errante vago.
Occhi, argentei
riflessi di luna,
capaci d'illuminare
sepolcri di cupi pensieri
e i viottoli solitari
dell'inutilità.
Mi indicasti la via,
ma il ricordo s'infranse
tra braccia di chimera
sfuggente.
D'amor dolce sentire
mi sussurrasti,
ma verso altri lidi
mi avventurai,
domando l'onda
con sleale maestria.
Ora tutto tace,
anche l'anima è quieta.
Questa non è vita.
D'amor dolce sentire?
Parlami dei cieli infiniti,
delle terre vergini al di là
dell'orizzonte dei miei pensieri.
Dona ali di luce
al mio spirito libero,
mostrami un sentiero sicuro.
 
Stagioni
 
Primavera tu porti
ceste d'amori
e ghirlande di fiori.
T'ho vista arrivare,
bussar alla mia porta,
danzar lieve
in seta rosa avvolta.
Nell'aria il cantico
d'un giorno antico.
Memorie d'intrepidi cavalieri
che per immense valli s'avventurarono,
seguendo quel volto,
evanescente fanciulla
che il sonno ha tolto.
M'affaccio alla finestra,
scorgo onde del mare
infrangersi tra gli scogli
dei miei ricordi
e gabbiani che volteggiano sereni
nel cielo turchino.
Il sole alto sull'orizzonte,
riesce a penetrare
tra le minuscole fessure
di ogni cuore.
L'estate è arrivata
e con sé s'è portata
allegria e spensieratezza
dei giorni di ragazzi.
Ma già messere autunno
sparge i suoi frutti dorati
nei viali e nei prati.
Strascichi d'iridescenti foglie,
sussurranti malinconiche note,
piangono le mortali spoglie.
È l'ora del meritato riposo,
con l'inverno che si presenta,
invitando la natura
da ogni fremito spenta,
ad un fatato sogno,
coprendola di un candido manto
in attesa che si ripeta l'incanto.
 
 
La mia corsa
 
Malinconia dei miei giorni
tutti uguali,
nell'illusione di un
fuoco che divampi
tra le ceneri
dei miei sogni.
In corsa verso l'ignoto,
tra l'indifferenza
di chi incontro
ed i volti
delle persone amate.
I miei occhi sono velati
da lacrime trattenute
a stento
e non mi permettono
di vedere dove
il mio piede si posa.
Eppure non perde
vigore nel passo
e l'impronta che lascia
è profonda.
Senza meta, in preda
alle intemperie della vita,
so che giungerò
in tempo al traguardo.
 
Terra promessa
 
Straniero in una terra
di promesse vane.
Lontano mille aurore
dal mio mondo.
Tu, col cuore straziato
da pagine patinate di sangue,
dilaniato da un appetito
insaziabile di libertà.
Sfidasti le maree tempestose,
varcasti le barriere
e per seguire la tua chimera
perdesti anche la dignità.
Insanabile è il tuo dolore,
ma ora la salvezza
è vicina.
 
 
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Agg. 16-06-2003