LA PIÚ GRANDE
ANTOLOGIA VIRTUALE
DELLA POESIA ITALIANA

Poeti contemporanei affermati, emergenti ed esordienti
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Iole Chessa- Olivares

È nata a Cagliari. Vive e lavora a Roma. Ha pubblicato il volume di poesie "Lente apparizioni", Firenze Libri, 1991 con il quale è risultata finalista al premio "Laboratorio delle Arti" e "Premio Minturnae - Padre Fedele", 1993; il volume "Di Baleni una Rapsodia", Cultura 2000, 1993 e ha ricevuto il secondo premio al concorso "Primavera Strianese", il terzo premio al concorso "Peppino a Mare", il terzo premio al concorso "Club Letterario" 1994 e terzo premio al concorso "Frontiere Europee", 1997. Ha pubblicato inoltre "Oltre il sipario", Montedit, 1999 Collana Schegge d'oro. È presente in più di 50 antologie.
Ha conseguito numerosi premi e menzioni d'onore con la partecipazione ai concorsi letterari.
Ha collaborato a programmi culturali presso emittenti private negli anni 1993, 1994, 1995, 1996 e 1997. Negli anni 1998-1999 con il gruppo "Camilla Ravera" della Unione Scrittori ha partecipato all'incontro allievi-insegnanti in numerose scuole di Roma e provincia.
 
Premio nazionale di poesia 'Sanremo 2000"
Omaggio ad "Edmondo De Amicis"
 
Nel bazar
 
E... continua la vita
sulla faccia disfatta
sull'osso in silenzio
nel roveto di voci
ma non basta a infilare
la svolta a chiudere
l'uscio al Bazar.
Un segnale, un accenno dimesso
appare, scompare, riappare
al chiasso resiste, sale
esultando su un trono da RE.
Accostati, accostati ancora
chiedono i giorni sospesi
nel cielo, accostati, accostati
solo di un niente grida
il cuore smarrito e una rondine
alla ventura di nuvola in nuvola
lontana, s'apposta al confine
ma con dolore reclina
all'abbandono celeste, all'oblio
che non tarda, all'oblio che insaziato
ricolma e guarisce.
Nel tempo volto altrove...
 
Nel tempo già volto altrove
luna calante, litanie
in bisbiglio: spegni il fuoco
della conchiglia, sulla l'allodola
che sa l'inverno, stana
l'insano lutto dell'anima,
il vecchio relitto vagherà
per poco nell'afa che smunge,
presto, senza codazzo, arriverà
all'acqua sparviere, all'acqua
che presidia il fondo e la battigia,
nel via vai nulla ha da dire,
non accoglie riverenze.
Quel piccolo gregge
 
Quel piccolo gregge
che si chiama e si risponde
da lontano non guarda
l'arco del cielo: fedele al poco
con umile lingua trascina
la vita sul verde pendio
al limitare del rovo
senza un fiato mancato
senza il suo tempo consumi tempo.
La giusta dimora
 
Vorrei una giusta dimora
per quel piede in lamento
sul via vai di stelle morte
avaro di luce, lungo di ore.
Vorrei una giusta dimora
per quella vertigine improvvisa
che porge aghi all'avventura
e alla rinuncia.
Vorrei una giusta dimora
per quei ricordi scomposti,
esilio ritornante, unico avanzo
prima del congedo.
Tracce
 
Tracce d'intoccabili
radiose meraviglie
guidano l'algido distacco
dal guscio vuotato
dal franare di universi
nel molle passo del cosmo.
È l'azzeramento
di ogni trasalire,
è l'istante supremo
in cui si dice "si"
al seminatore di stelle
nostro dirimpettaio.
Sono quei pochi passi...
 
Sono quei pochi passi
l'unico viaggio
il solo seme nel nostro esistere.
Tra le orme nascoste
brillio di fuochi fatui
aurore vaganti
per farsi Paradiso.
Lenta s'impiglia la libellula
ma pur straziata fila e disperde
casti languori, antiche malie.
E la vera festa?
Non è qui.
Abita un respiro sempre uguale,
non sa la risacca del cielo.
La compagna
(a mia madre)
 
Scivola via il confine tra me e te,
non conta più nulla e mi ritrovo
a essere te in una vita che tu più non hai
e mi ritrovo ferma, potente, come tu eri
e riempire l'aria e mi ritrovo ferma,
potente come tu eri a cercare "il bene"
pur nella "porta stretta" del mondo.
Tutto questo è istante, è attimo all'ultimo
culmine: pioggia improvvisa la solitudine gela,
percuote la schiena, allunga restringe il respiro,
con mano ritorta apre le braccia-croce, si fa
compagna celeste negli abissi dolorosi dell'assenza.
Ci saranno in me altri risvegli ma l'addio
rimarrà nell'aria con il suo fazzoletto bianco
preludio desolato a ogni lacrima della tua stella.
Davanti al bambinello
 
E... venne il Verbo
al suo cuore
e fu il primo risveglio
per la cresta del sonno
e fu la prima breccia
nella torre di spade.
Arrossendo d'amore
ogni sorgente chiamò a raccolta
in grembo all'armonia
e tutto ancora aduna e sospinge
sulle corde di un'arpa
suonata solo dalla luce del Vero.
Vorticare di uccelli
 
Vorticare di uccelli
nel cielo
in chiassosa allegria
ricama scuri ruscelli,
cupe cascate nell'infinito
svelando pure armonie
sconosciute agli uomini
divisi in gelosi silenzi,
commossi e impotenti
all'amore dell'Eterno
che non vuole risposta.
PER COMUNICARE CON L'AUTORE mandare msg a clubaut@club.it . Se ha una casella Email gliela inoltreremo.
Se non ha casella email te lo diremo e se vuoi potrai speditegli una lettera presso «Il Club degli autori, cas.post. 68, 20077 MELEGNANO (Mi)». Allegate Lit. 3.000 in francobolli per contributo spese postali e di segreteria provvederemo a inoltrargliela.
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©2000 Il club degli autori, Iole Chessa- Olivares
Per comunicare con il Club degli autori:
info@club.it
Se hai un inedito da pubblicare rivolgiti con fiducia a Montedit
 

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ins. 9 marzo 2001