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Immagini & Parole
Ha pubblicato il libro
Immagini & Parole - Storie bianche

 

 

 

 

Collana I salici (narrativa) 14x20,5 - pp. 104 - Euro 11,00 - ISBN 88-8356-514-2

Presentazione
Incipit


Presentazione
La pagina bianca è un deserto dove portare la vita e la parola nasce dalle fulminazioni, dall'immaginazione che si affranca dal soffocamento del labirinto della quotidianità o persino dall'angoscia tremenda iniettata nell'organismo di uomini trasformati e stravolti da un alter ego demoniaco.
Quattro storie che rappresentano un cocktail miscelato rabbiosamente e, grazie ad una sapiente alchimia, decisamente seducente nel domandarsi: Perché essere normali?
 

Massimo Barile

 


Storie bianche

Alba chiara
 
Alba liquida e fredda, Umberto alla finestra a scrutare la pioggia, il sole appare il pensiero infetto e vorace che lo sovrasta: liberarsi dei suoi errori gelidi e ricominciare. Costante, ripetere tutto. Si è arreso troppo facilmente ma se tornasse indietro cambierebbe il suo percorso? Rumoroso e muto come i passi di Lidia. Giorni e notti. Ghiaccio e fuoco. Passi duri come spade. Frastuono e silenzio mentre lui si preoccupa della sua macchina per scrivere. Lei lo invita dolce a riempirla di concretezza. Sembra un'isola esotica e perfetta come la solidità che Umberto perde nei suoi scritti. Ombre e luci.
"Sto pensando che se tornassi indietro non cambierei una virgola".
"Io sto pensando alle bollette da pagare e a una pagina bianca per colazione".
"Ti rendi conto cosa significherebbe? Per pranzo cosa mangi? Libri".
"Probabile che modificherei molte cose del mio primo romanzo".
"Hai pubblicato solo quello che è piaciuto".
"Anche i miei racconti vendono molto".
"Non molto... Avevi detto che non volevi tornare indietro o ho capito male".
"Ho detto che non cambierei nulla a parte il mio primo romanzo".
"Tutto".
Nella stanza riecheggia una vecchia canzone dei Beatles. No, dei Police. Roxanne.
Un giradischi consunto canta di una donna che non deve accendere luci rosse... La radio parla di un delitto sconcertante che ha visto due uomini protagonisti di un delitto efferato, che li ha visti ultimi personaggi di nefaste gelosie. Defunti. Assassini a vicenda. Lidia ascolta e si getta sbuffando nel letto:
"Sono sconcertata", sospira, "due uomini morti per una donna". Nella camera da letto c'è un vaso pavesato di decorazioni orientali. Pesci, donne asiatiche. Umberto lo ha ricevuto dalla prostituta di cui si è invaghito. A lei ha dedicato l'opera essenziale per la sua speranzosa carriera.
Dolci Nozze. Un uomo innamorato di una lei che no lo ricambia, il quale perde la testa per una puttana, ma amando l'altra, prossima al matrimonio.
"Cosa cambieresti del romanzo?"
"Cambierei il finale, impedendo all'eroina di uccidere la donna amata dall'io narrante".
"O cambieresti al di là del romanzo...?"
"Cosa cambieresti del romanzo?"
"Cambierei i finale, impedendo all'eroina di uccidere la donna amata dall'io narrante".
Lidia si alza a sedere nel letto ed indica il vaso, minacciosa.
"O cambieresti oltre il romanzo?"
 
 
Eccomi.
Sono qua, un delitto per amore. Umberto la vita è un destino. Ha sentito questa voce e si è svegliato, comodo nel letto accanto a Lidia. Lidia il tempo non si può cambiare, stai attenta. Ha sentito questa voce e si è girata piano, abbracciandolo. Io sono un ex perito commerciale e la mia storia è molto comune. Riguarda un tale distrutto dai tradimenti della moglie. Ne hanno parlato alla radio. Uomini o spiriti, non so, mi hanno trasformato in una voce affinché impedisca a Michele di agevolare una sciagura... Tutto inizia così:
 
 
Modificare un romanzo edito
Evitare un delitto passionale
Pagare debiti aperti come un libro senza copertina
 
 
Io li osservo dal basso della mia dimensione fantastica. Sono morto, mi chiamo Alfredo. Il mio avversario si chiama Nando. Morto anche lui. Non so dove sia. L'ho ucciso perché approfittava di mia moglie. Di noi hanno detto alla televisione. Ho visto la coppia baciarsi, coccolarsi, zitto, poi li ho lasciati soli. Ho ucciso Nando e mi hanno detto, nel passaggio alla seconda vita, che Umberto potrebbe commettere una follia, impedirglielo mi consentirà di riacquistare il mio spirito e andare non so dove... Nell'al di là benefico forse... Eden, chissà. È questa la mia prova, salvare Umberto.
Quella del mio assassino, Nando, il mio avversario sentimentale ripeto, non la conosco.
 
 
"Conoscevo Nando Bella, terrybile"
"Hai pronunce odiose, chi è?"
Stanno facendo colazione. Il TG parla. Marito e moglie gelosi l'uno dell'altra, pistole in mano, due uomini si sono sparati addosso. Morte inghiottita da entrambi. Tradimento di lei.
"Caffè?"
Michele fa cenno di no col capo.
"Chi era Nando Bella?"
"Un avvocato di bassa periferia molto corrotto. Comunque mi dispiace che sia morto"
"Ha commesso un assassinio, però".
Bravo gli ho detto. Ha disteso sorpreso la fronte.
"Ieri ha chiamato Jessyca".
Ex puttana. Libro eccetera.
"Latte?"
Michele fa cenno di sì con la testa.
"Delusa?"
"Del fatto che Jessyca ti vuole?... È normale dopo che l'hai sottratta alla vitaccia".
"E non sei gelosa?"
Lidia fa sì con la testa.
Le ho detto che faceva bene a non parlare bene di Nando. Cacchio. Ehiiiii, ha fatto lei. Cosa c'è?
Umberto ha sbottato preoccupato.
"Come se qualcuno mi parlasse, non so spiegartelo".
Umberto sorride, alza le spalle. "Stress, troppi pensieri. Pensa, capitava a molti filosofi"
Lidia scaccia Jessyca dalla testa: "Quali?".
"Platone mi sembra".
"Dicevi sul serio quando hai detto del romanzo? Lo cambieresti?"
Umberto gusta il caffè spegnendo la TV. Ha occhi nocciola, labbra sottili e si forza di sorridere toccandosi una tempia.
"Avrei preferito che lui amasse entrambe".
"Cioè?..."
"Esatto...", anticipa Umberto.
"Cioè che non morisse nessuno".
TRADITORE: ho detto vigliacco a Umberto per un'ora , giallo bianco come il mio omicidio, Lidia l'ha accompagnato da un medico di fiducia che preoccupato gli ha detto che effettivamente pensa troppo.
"Come Platone?", ha fatto Lidia.
"Come Voltaire, credo".
"Forse come Nando".
Michele lo ha detto sofferente e madido di sudore.
"Nando sapeva che Alfredo voleva ammazzarlo".
"Stai delirando".
"Terrybile".
Io ho dedotto che Nando entrava nelle teste delle due mezze mele. E rompeva, duro come il suo orgoglio. Mi spiego: io entro nei loro cervelli e gli parlo senza che capiscano di chi si tratta. Nando fa lo stesso. Come spettri con missioni precise.
 
 
Due giorni dopo non hanno scritto una parola. Hanno ascoltato Roxanne e un'edizione speciale, piccola, minuscola sul mio duplice delitto. Come diceva una conoscente, certe notizie fanno odiens e vanno ingigantite, altre vanno dimenticate per la ragione opposta. Comunque tristezza, neanche un soldo. Pance vuote, fogli nei piatti. Lidia è tornata dal lavoro dolce e molto stanca. Nervosismo. Hanno mangiato dignitosamente Taedium vita di Hesse, con contorno de "I Promessi Sposi" del Manzoni. Umberto ha tremato e pianto, Gesù mio, un'offesa alla Cultura. Lidia si è fatta forte e ha rito tra le lacrime: un complimento ai nostri deboli. Lacrime infinite. Più tardi Umberto è stato a lungo a scrivere fino a notte inoltrata. Interessante. Un romanzo dove AMALIA finisce per vendere tutti i suoi averi e si dedica alla cucina, tradisce il marito... Boh? Molto confuso. Interessante ma vuoto di ispirazione.
 
 
Io ho visto mia moglie nella fotografia di un giornale.
Avrei voluto parlarle. Tentativo fallito.
 
 
Jessyca... voglio dire, Jessica adesso vive in un monolocale e gestisce un ristorante. Giallo bianco, ho detto, è chiaro che se potesse tornare indietro Umberto la sposerebbe. Vigliacco.
Tavoli in legno, poca gente e pacatezza accesa. Una cinese di bell'aspetto, formosa. Lei serve un tavolo pieno di amici sorridendo mielosa. Umberto si presenta nel tranquillo locale elegante con in mano un mazzo di rose. La cinese lo vede e si avvicina ancora più attraente. Gambe lunghe, sinuosa.
"Per te, Jessica".
"Ciao".
Non lo ringrazia neppure. Lo bacia in bocca.
"Stai lavorando?"
"Si vede? Non finirò mai di ringraziarti".
"Sto scrivendo un libro dove potresti riconoscerti".
"Non ti stavi occupando di racconti?"
Umberto si tocca la fronte incupito dalle mie offese. Traditore. Cretino.
"Fai schyfo".
Lidia entra urlando e guardandosi attorno infuriata.
"Datemi qualcosa".
Qualcosa per colpirlo forse.
Non c'è niente tra di noi. Cacchio è vero.
Chi la manda Lidia? Nando il buono, non c'è altra spiegazione. Maledetto. Lidia sapeva da chissà quanto tempo e ha ingoiato, ingoiato... Esposa.
"Ti ammazzo". Così dicendo Lidia si scaraventa su Umberto e lo schiaffeggia mentre il locale si nutre di sconcerto e divertimento al contempo. Ho capito che io e Nando siamo rivali nella lotta per un al di là migliore.
"Torna da dove vieni, stronza".
Lidia non ci sta più, è irrefrenabile. E se io e Nando fossimo complici? Paradossale. Scopo: impedire che questi disgraziati si separino, bontà e valori per una al di là migliore.
Calci, tacchi a spillo, Jessica e Lidia non si risparmiano. Umberto che tenta di dividerle, mentre Jessica reagisce e acqua bollente volta seguita da una pentola enorme. Sberle brevi ma veementi.
Finalmente le separano.
La vera scema sei tu, non c'è niente tra di noi.
Un appuntato riempie la sua relazione, ospedale freddo. Umberto umile e pentito.
Mentre suona Roxanne si conclude la storia.
"Ti amo Lidia, non c'è niente fra me e lei".
 
Un romanzo che non cambierà mai.
Molti debiti da pagare.
Tante pagine sole che desiderano essere riempite.
Nemici e Complici.
 
Alba chiara.




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Ins. 11-07-2003