Home Page di Graziella Gaggioli

Graziella Gaggioli è insegnante elementare. Ha sempre amato leggere e imparare a memoria le poesie. Da adolescente ha incominciato anche a scriverle, ma non ha mai avuto il coraggio di farle leggere. Solo nel 2004, quando è entrata a far parte del Cenacolo, i cui scrittori e poeti esprimono giudizi sui nuovi testi, ha presentato alcune sue poesie ricevendo critiche positive e l'incoraggiamento ad andare avanti. Ha pubblicato su una rivista locale poesie e saggi di narrativa. Ha partecipato al concorso Olympia ottenendo l'inserimento nell'antologia. Nel 4° concorso internazionale Poetico Musicale 2004 è entrata in finale. Si è proposta tardi ma ha tanta voglia di continuare e di fare meglio.

La tua stella   Risplende in un luogo infinito lucente, magica, vera, la tua stella. È quella che rischiara il buio cammino della tua anima affranta, ti rende leggero il peso che curva le spalle, ti apre spiragli di luce davanti al dolore, la senti compagna nel vuoto del mondo. La tua stella aspetta che tu la scopra innalzando lo sguardo al di sopra del buio delle lampade accese.   Tenerezza   Affacciato al ruscello il tuo viso si copre di perle iridescenti, poi l'incanto si scioglie in argentei rivoli d'acqua. Bianchi voli di nubi riempiono i tuoi occhi nello spiraglio di cielo. Un silenzio ancestrale quasi di eternità dilata intorno: momento di magia. E la mia mente vaga su vette invalicabili, sale negli alti pascoli, gioca ad acchiappare il vento. Improvvisa risuona la tua voce che l'eco mi rimanda. L'aquilone sussulta, si avvita, poi sale, tu voli con lui e vivi il tuo sogno, momento che dura infinito.     Dolce tregua   Dolce tregua dell'afa sull'umida spiaggia nel fresco morire del giorno. I pensieri cavalcano l'aria e l'anima vibra al lieve fruscio d'insistente risacca. La brezza leggera sussurra segreti d'antica memoria finora racchiusi nell'acqua. L'onda lieve accarezza portando dal mare le note suonate una sera con una chitarra. Mi culla il respiro di un sogno rimasto su un letto di alghe un'estate di tanti anni fa.     Un mondo nuovo   Prendi un raggio di luce per rischiarare i silenzi senza fare rumore. Cogli un arcobaleno per regalare i colori a chi non vede il cielo. Ruba un raggio di sole per riscaldare i cuori diventati di ghiaccio. Le porte del mondo si apriranno, i fratelli nemici uniti si troveranno, ed ogni fiore profumerà di dignità e d'amore. Un grido liberatorio salirà fino al cielo e ognuno lo sentirà. Gli astri si fermeranno per ascoltare increduli i popoli cantare in un unico coro gli inni dei nostri padri.     Alito d'infinito   Nel letto caldo mi piace abbandonarmi. Sento nell'aria candida degli adiacenti monti silente fioccar di neve e spade di cristallo mai spezzate allontanarsi dal cuore. Morfeo s'insinua, sosto beata di grembo generoso in conosciuta acqua. In antri abissali qual foglia morta lentamente sprofondo, riaffioro, poi mi avvolgo nelle morbide ore di un dolce tempo eterno. Alito d'infinito mi tiene sospesa sulla soglia. In sudario ovattato, con nuova luce, attendo di vedere se son presente o passato.

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