LA PIÚ GRANDE
ANTOLOGIA VIRTUALE
DELLA POESIA ITALIANA

Poeti contemporanei affermati, emergenti ed esordienti
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Giuseppe Marra

 
Giuseppe Marra.
È nato a Torino il 30 agosto 1960 e risiede a Asti, è poeta, e scrittore e drammaturgo.
Scrive poesie dall'età di quattordici anni, appassionato di teatro, ha frequentato alcuni corsi di recitazione e stage.
Nel 1980 ha iniziato a recitare lavorando con diverse compagnie amatoriali scrivendo e rappresentando testi teatrali.
Nel 1990 si classifica al secondo posto al concorso per testi teatrali per il premio "Targa Armando Mottura" a Torino con la commedia "La buona vendemmia" tradotta in piemontese da Domenico Marchelli.
Nel 1991 fonda la compagnia teatrale "Arte Povera" inserendosi in diverse rassegne teatrali partecipando anche ad Asti Teatro.
Nel 1993 pubblica il quaderno di poesia "Performance".
Nel 1994 vince il premio per la regia nella rassegna concorso a Villafranca d'Asti con la commedia "Storie dij nostri pais".
Nel 1997 vince il primo premio al concorso di poesia organizzato dal circolo M.C.L. di Asti con la poesia "Poeta".
Costituisce assieme alla compagnia "I Nuovi di S. Paolo" l'associazione "Oltre il sipario" che ha il compito di promuovere il teatro e la cultura.
Nel 1999 si classifica terzo al concorso di poesia organizzato dal Club Zonta di Asti con "Il Treno di Pristina" e sesto al concorso internazionale "Club dei Poeti" con il racconto "In quel metrò..."
Nel 2000 pubblica la raccolta di poesia dal titolo "Catene" edizioni "Taurus" sul tema della pace.
Nel 2001 si classifica terzo al concorso nazionale di Pontedera: "Andrea da Pontedera" a tema religioso con il racconto "Un ospite speciale" e terzo al concorso per testi teatrali "Premio Teatrale Federico della Valle" organizzato al centro studi Panis di Torino con l'opera "Topo d'ufficio".
Coordina con alcuni amici "Il Corticelle", giornalino culturale del comune-proloco di Cortiglione. Attualmente è consigliere comunale di Cortiglione con delega alla Cultura e allo spettacolo e si occupa di promuovere la cultura locale. Una delle iniziative che cura è il concorso di poesia "Ilario Fiore" che coinvolge le scuole elementari e medie di alcuni circoli didattici.
Le principali opere teatrali scritte sono: "Matrimonio organizzato", "Il Signor Presidente", "La buona vendemmia", "Non è di morte che si muore", "Il Casalingo", "Sala d'aspetto", "Topo d'ufficio", "Storie dij nostri pais", "Doctus", "Naelene", "Da qui s'incomincia", "Da Toju a Toju".
Ha scritto inoltre: raccolta di farse-scenette, racconti.
 
Pinuccio Marra nel mese di aprile 2006 ha pubblicato con Montedit
"L'ultimo mare" - Collana Le schegge d'oro (i libri dei premi) - 14x20,5 - pp. 80 - Euro 8,00 - ISBN 88-6037-091-4 in quanto l'autore finalista nel concorso letterario "J. Prévert" 2003
Per leggere il racconto settimo classificato al concorso Club Poeti 1999
 

 
 
Le torri gemelle
 
Le due torri gemelle
diritte verso il cielo stavano,
pareva dominassero
gli States, il mondo.
Pareva che tutto passasse
di lì: denaro, affari, amori.
Ed ora sono più nulla,
cenere, solo cenere,
come un sogno infranto,
il sogno americano
o il sogno di chi sa chi!
 
Le due torri?
Ma quante torri
ci sono già state
nel mondo che sono
cadute,
quante sono le vite
che sono state spezzate
per mano credule?
 
L'uomo avido crea
e poi distrugge.
E ancora cerca di guadagnarci
con la borsa quando ancora
le macerie fumanti
annunciano
un'altra battaglia persa
per un mondo migliore.
 
 
 
Argentina
 
Argentina
terra lontana
con le tue praterie
e i tuoi campi lunghi,
deserta e ancora selvaggia.
Patria ospitale
di tanti immigrati
che un dì
l'Italia lasciarono
per una nuova vita.
 
Ancor mi par
di sentire
i saluti tristi,
i pianti soffocati,
di vedere
lo sventolare dei fazzoletti
dal ponte del bastimento
nel porto di Genova,
occhi turgidi,
abbracci calorosi,
ultimi sguardi
ad un'Italia povera.
 
E poi la Boca,
la speranza:
una nuova patria
come una zia
che t'accoglie
e ti coccola
e cerca di non
lasciare in te
ombra di delusione.
 
Argentina,
tra tanghi, gauchos,
cavalli e mate,
si sente ancora
parlare italiano
e s'intravedono
fattezze vaghe
di gente nostra
nei bimbi che corrono
dietro un pallone
nelle strade
di Buenos Aires
e gridano
"Goal" alzando le mani,
come una voce
di uomo rinato
che ha vinto
una dura battaglia.
 
Aprile 1998
 
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Agg. 18-04-2006