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ANTOLOGIA VIRTUALE DELLA POESIA ITALIANA Poeti contemporanei affermati, emergenti ed esordienti
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agg. 27 ottobre 2000
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LA PIÚ GRANDE
ANTOLOGIA VIRTUALE
DELLA POESIA ITALIANA
Poeti contemporanei affermati, emergenti ed esordienti
Poesie tratte dal libro I labirinti della memoria di Giovanni Scribano
editrice Montedit, 2000, Collana Le schegge d'oro (i libri dei premi), pp. 48 - L. 12.000 - Euro 6,20 - ISBN 88-8356-046-0
- Tormento
- La tua ostinatezza, la tua indifferenza, pungolo
- atroce alle mie sofferenze.
- Quale demone t'ha posseduta perché tu mi debba così trascurare?
- Nei tuoi occhi v'è il gelo d'un cielo polare e nel tuo riso beffardo aleggia uno spirito infernale.
- Vorrei che ritornassimo a questa primavera, ma so che ciò non è possibile. Ora l'ombra lugubre della notte è scesa su di me.
- E allora vivi pure nel tuo mondo artefatto ma non venire poi a piangere pentita al mio cospetto
- domani, non lo sopporterei.
- Battito di cuore
- Come è strano sentire il battito del mio cuore
- mentre giaccio disteso sulla riva.
- Le onde lavano via i sogni di questa notte, così il tempo fugge e non so dove tu sia.
- Vorrei starti vicino ma la vita t'ha strappata a me.
- I giorni e le notti si susseguono senza tregua e guardando all'orizzonte mi sovviene la mia giovinezza e i bei giorni spensierati.
- E mi sento strano, nella solitudine della notte, mentre il mio cuore palpita.
- Ripudio
- Sei caduto in basso nella mia reputazione, come un coccio d'argilla
- sprofondato in un pozzo senza fondo.
- Rimpiango d'averti tenuto, tu, simile al vile stagno, fra gli ori regali.
- Viaggio in India
- Nel silenzio di bianchi scoscesi dirupi e nel rosseggiare di acque limacciose s'è compiuto il mio karma.
- Ecco, ho disteso le ali sopra le cupole di Bombay, ho sorvolato templi nascosti, sono disceso sul grande mare verde, riflessi di luce hanno sorpreso i miei occhi;
- m'ha abbagliato il biancheggiare d'immense folle su strade polverose che portano al nulla.
- La sacra triade odorosa d'incenso e i lumi reconditi.
- Fra i rossi turbanti e i magri volti anneriti dal sole, ecco il corteo principesco: elefanti bardati, dromedari affaticati, dame velate su rutilanti baldacchini e poi vecchi e bambini cenciosi.
- La grande madre dispiega su di me i suoi seni
- maestosi.
- Dejà vu.
- Ritorno agli odori di terra, alle piogge salmastre, alle cose già dette.
- E c'è nell'aria una volontà d'annientamento, un
- soffio di guerra.
- Hare Krishna, che tutto ti sia propizio.
- Tramonto
- Uno sfarfallio scarlatto accende l'orizzonte, striscia sui tetti,
- oltrepassa i campanili, invade le strade.
- Al declinar del globo purpureo, la sposa dell'Erebo e madre del Destino, avanza con ampie volute.
- Inizia un muto dialogo con le ombre.
- Apatia
- Languore, subdolo, tu infiltri la mia carne, scivoli nelle radici, invadi il mio petto.
- Vita schiacciata, annullata, fotogramma bloccato; palpebre come saracinesche, perle di sudore rappreso sulla fronte, gambe come pezzi di legno.
- Il ticchettio dell'orologio appare strano, ovattato:
- tutto è sospeso, quasi impregnato di formalina come prima della creazione o del big-bang.
- Sono, non sono; esisto, non esisto.
- Forse tutto è illusione o proiezione apparente d'una mente subdola.
- Infine una mosca, ronzando sopra la mia testa, mi risveglia.
- Il ragno
- Elabora lento la sua fine geometria, navigando nel nulla su rotte di perle argentate;
- costruisce il suo mondo di luce, da saliva impastato;
- delimita i suoi confini fra due spigoli, vita nascosta nella polvere.
- Il gelo
- Il suo sguardo è simile a Medusa,
- il suo alito odora di ghiacciolo,
- le sue mani arabeschi che vetrificano,
- il suo vestito è di terra,
- dovunque passa lascia, lascia le sue tracce.
- Delirio
- Sfere di luce percorrono il cielo, lampi di fuoco saettano il monte, e tu, crisalide bianca, languore vermiglio, sprigioni essenze di pietra infuocata.
- Ho visto il mio cervello ruotare e innalzarsi sopra bianche coltri. Aria, fuoco, terra, acqua; il doppio
- etereo palindromico ha respirato vapori di zolfo in atmosfere titaniche, s'è annichilito su mondi lillipuziani.
- Suoi compagni, i rossi centauri e i cavalli alati;
- hanno pascolato su deserte distese sotto la luce cinerea di astri remoti.
- Vedo rovine sbiancate dal sole, vestigia del saturneo potere, calcificate da sabbie salate.
- Relazioni informatiche, sogni binari, s'accoppiano con macchine parlanti.
- Diamanti argentei ruotano oscillando, seguiti da palloni ipersonici.
- Vedo esseri androgini e grovigli di serpi bronzee in atmosfere fumose e poi ancora moltitudini armate di lucenti corazze.
- Il dio-lucertola ha espresso il suo responso: al 3°
- suono di tromba e alla 4a rivoluzione di Ariel, il
- cerchio sarà chiuso...
- Ecco i figli della quinta dimensione, veggenti ciechi, discepoli di Elia, raccolti nelle loro catacombe,
- dispiegare il loro verso d'aquila.
- Nulla è, tutto sarà di nuovo.
- Bizzarie computerizzate elettroinducibili
- Crittografia d'onde in corpi remoti;
- giovinezza di relais legata fra l'acqua e l'aldiquà.
- Una rotativa d'acciaio rilegge il filamento dal lato di sopra,
- rombo sinusoidale in un mondo di sensori, il cui
- valore è memoria.
- Microvibrazioni e figure di pixel erose: il tuo oggi termostatico è in estremo afflato d'aria.
- Un bozzolo di luce racchiude la ricarica, un ronzio sull'autostrada mentre il ferreo cavallo dorme.
- Il ciclo orbitante è fermo, fredde sussurrano le onde molecolari virtuali.
- Il televisore felice riceve nome lieve d'acciaio.
- Per leggere la prefazione del libro "I labirinti della memoria"
- Per leggere la poesia inserita nell'Il Club degli autori 1999-2000
Per leggere la poesia inserita nell'Antologia Ottavio Nipoti Ferrera Erbognone 1999
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