Scrittori italiani contemporanei
Gianni Ferrara
Ha pubblicato il libro

Gianni Ferrara Le istantanee di un minimalista
editrice Montedit, 1999,
pp. 32, Lit. 6.000, ISBN 88-8356-003-5
 
 
 
Prefazione
 
Perché Istantanee di un minimalista? Perché questi dieci brevissimi racconti sono così: folgorazioni di un momento che riproducono una sola immagine, ma nitidissima, oppure più sequenze - che possono anche attraversare gli anni - colte nei particolari più significativi e con le angolature più inconsuete. Volendo azzardare una definizione li si potrebbe definire haiku in prosa. E di haiku l'autore si è in effetti occupato a lungo, raccogliendoli poi in una pubblicazione già edita. Il fascino che la poesia, ma più in generale tutta la cultura giapponese, esercita sulle anime occidentali, in particolare in questi ultimi anni, è innegabile: l'essenzialità, le linee pulite e nitide e l'intensa sintesi che ne rappresentano alcune caratteristiche fondamentali costituiscono un irresistibile richiamo per chi è stanco delle troppe voci televisive e delle troppe parole stampate.
L'atmosfera di questo volumetto, ben delineata fin dal titolo, è alimentata poi dalle singole istantanee, dove talvolta fa capolino un io narrante che talaltra scompare, lasciando che le micro-storie si raccontino da sole, senza apparenti interventi esterni. In entrambi i casi la narrazione è sempre tesa e concentrata: non vi si trova nulla di superfluo, nessuna concessione al gusto della descrizione fine a se stessa. Ciò comporta una notevole attenzione per la forma, che proprio in virtù dell'estrema sintesi non ammette dispersioni. Si noti, ad esempio, come in molti casi le istantanee abbiano un andamento circolare, richiamando nelle ultime righe la medesima immagine da cui è scaturito il racconto. Così nella prima di esse, dove la luce della luna riverbera sia all'inizio che alla fine: in quella luce si svolge una micro-storia densa di contrasti tematici e coloristici (lui-lei, dentro-fuori, lenzuola colorate-pareti bianche) che si conclude con un'immagine assai suggestiva: il candido astro immoto sembrava davvero essersi posato su quella piccolissima mano aperta; così avviene anche nella seconda istantanea, ma per contrasto: il tremolio della fiammella danza per le righe, finché viene spento tra le dita umide di saliva del narratore: in mezzo, una notte passata a scrivere sotto un impulso estraneo a sé, un impulso misterioso e segreto; così, per non citare che un altro esempio, nella quarta istantanea, dove all'ombra del lampione si sovrappone quella del ragazzino, ed entrambe sono lunghe e ferme, quasi viventi vita propria.
Il contrasto luce-ombra, dunque, appare dominante: si capisce come per l'autore sia fondamentale - così da un punto di visto stilistico come da un punto di vista umano - cogliere l'essenza, la forza vitale della luce in tutti i suoi multiformi aspetti: da quella bianca e sfuggente della luna a quella dorata e piena del sole, da quella incerta e timida di una candela a quella smeraldina delle lampare dei pescatori. Sono questi bagliori di luce a illuminare le istantanee di Ferrara, a scandirne il ritmo.
Seguendo la danza delle luci si muovono le figure umane create dall'autore: sono personaggi minimi, appena delineati, di cui non conosciamo alcuna caratteristica fisica perché essa sarebbe totalmente estranea al disegno complessivo; è infatti al dettaglio, al particolare, che l'autore affida le sue creature: basta una scarpa infangata, un aggettivo come dinoccolato, un verbo come indugiare, ed ecco che il personaggio ce l'abbiamo davanti tutto intero, colto nella sua essenza, quella che resterà immutabile nonostante il trascorrere delle stagioni. E l'essenza che accumuna queste figure, quella che all'autore interessa indagare, è la capacità di vedere oltre il visibile, oltre il dato concreto: di lanciare lo sguardo attraverso mondi interi, come fa Luz, o di catturare la luna, come fa Diana (e non sfugga al lettore la scelta del nome), o ancora di respirare il terrore e il dolore dei pesci finiti a morire sui pontili, come fa l'autore nell'istantanea che suggella la raccolta.
Una capacità che, forse, molti lettori riscopriranno anche in sé, leggendo queste istantanee.
 
Bianca Cerulli
 

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Agg. 17-01-2004