LA PIÚ GRANDE
ANTOLOGIA VIRTUALE
DELLA POESIA ITALIANA
Poeti contemporanei affermati, emergenti ed esordienti
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Francesca Marchino
È nata e risiede a Valmacca, in provincia di Alessandria. È insegnante. Ha conseguito il primo premio al concorso "Primavera 74", il primo premio "Donne di Monferrato 2002", il terzo premio "Viareggio Mare Sicuro 2001". Menzione d'onore II edizione premio "Alberto Bertazzi" di Balzola, premio speciale della giuria "La campagna Toscana 2003". È stata finalista all'edizione '99 di "Mondopoeta", semifinalista alla I edizione del concorso artistico letterario nazionale "Città di Castellana Grotte", e "Viareggio Carnevale 2001", il terzo premio "Viareggio Mare Sicuro 2001". Ho avuto segnalazioni al premio letterario "Francesco Moro '99" e alla III edizione del premio di poesia "Città di Candia Lomellina". Ha ricevuto il diploma d'onore al I concorso di poesia del Comune di Trino "Fabio Garione". Le sue poesie sono state pubblicate sulle antologie: "Fonopoli parole in movimento 2000"; "Mondopoeta 2000/2002"; "Decima Edizione Premio Ravasenga"; "Francesco Moro '99 e 2000"; "Città di Monza 2000"; "Poeti dell'Adda 2000". È socia dell'"Accademia Vittorio Alfieri" di Firenze. Compone fiabe e occasionalmente collabora con i giornali locali pubblicando articoli didattici.
Come la pioggia
 
Vestiva di struggenti speranze
per quella storia appena sbocciata.
Danzava su fiori bagnati di rugiada
e il suo canto era nel vento
per quella passione così profonda.
Lo sguardo si faceva attento
fra lampi di immagini
che diventavano spirali di pensieri.
Non c'era domani e non c'era ieri
in quel cuore graffiato:
solo ombra costante
di un amore presente.
Mai nessuno le volle spiegare
che il sole è uno specchio tagliente
e la sua luce talvolta accecante...
Fate silenziose
la trovarono a mendicare carezze
sperduta, ferita
senza più certezze.
Era caduta da una stella sdegnosa
e si sentiva come la pioggia
che batte, rimbalza
e scivola via silenziosa.
 
La mia casa
 
Ho cercato casa mia
fra luminescenti cascate d'azzurro,
perché volevo sentirmi
iride
nel tuo universo.
Ho cercato casa mia
nelle ombre di glicini rampicanti,
perché volevo ascoltare
un palpito
di cuore infranto.
Cercavo casa mia
e sognavo
profumi di rose,
mani dolcissime
da accarezzare,
amplessi avvolgenti
fra i quali riposare.
Era scritto così
nel destino della vita
che la mia casa
avesse pareti di vento,
embrici trasparenti,
tulle alle porte,
per ammirare insieme a te
stelle luminose
sciamani di un mondo migliore.
 
Soli con la musica
 
Se questo palcoscenico spento
crisalide senza ali
fisso con lo sguardo attento
memorie ancora attuali.
 
Come schegge d'opale dissolte
trafiggono un'anima di cenere
il giullare bestemmia alla morte
... dalla morte rinasce Venere.
 
Ricami di speranze statiche
narrano di oracoli blasfemi in lontananza
s'innalza un vortice frenetico di musiche
e di nuovo ricomincia la mia latitanza.
 
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Agg. 02-02-2004