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                  - Franca Bossi
                  Attimi
                  editrice Montedit, 1999, 
 
                
               
               
               - pp. 32, Lit. 6.000,
               ISBN 88-8356-011-6
 
               
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               - Prefazione
 
               
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               - Sembra che la poesia, sullo scorcio di questo
               millennio, si stia avviando sempre più a essere
               un semplice, spontaneo modo per esprimere emozioni,
               pensieri, ricordi e sempre meno uno strumento regolato
               da precise norme metriche. Sempre più lirica,
               insomma, e sempre più libera da vincoli di ogni
               sorta. Le parole fluiscono leggere, si aprono a nuovi
               significati, danzano intorno a sensazioni piccole e
               quotidiane illuminandole di nuovi riflessi; oppure
               cadono come pietre lasciando un solco profondo
               nell'anima. Questa magia antica si rinnova ogni giorno
               ed è, miracolosamente, a disposizione di tutti.
               Pochi altri beni così preziosi sono liberi da
               pedaggi, mercati, contrattazioni come la poesia: non
               servono titoli prestigiosi, sofisticati macchinari,
               grandi investimenti. Non serve nient'altro che
               un'anima sensibile, attenta ai colori e al calore
               della vita. Nient'altro che questo... a pensarci vien
               quasi da sorridere. Le anime sensibili non sono
               quotate in borsa e tendono perciò a essere
               messe da parte come vecchie cose graziose ma inutili,
               buone solo per i musei del tempo che fu. Riscalda il
               cuore, perciò, scoprire che, di anime
               così, ne esistono ancora: fuori dai salotti
               buoni della cultura, fuori dalle aule universitarie,
               fuori dalla cartapesta televisiva c'è tutto un
               mondo di persone che ama la poesia con
               semplicità e leggerezza, e con
               semplicità e leggerezza scrive versi.
               Destinati, il più delle volte, a non varcare la
               soglia del fatidico cassetto; ma quando riescono a
               uscire, a farsi leggere da un pubblico più
               vasto, quei versi portano sempre con sé
               l'immediatezza e la spontaneità da cui sono
               nati: è il caso delle poesie di Franca Bossi,
               autrice peraltro già nota grazie alle numerose
               segnalazioni a prestigiosi concorsi
               letterari.
 
               
               - Franca Bossi è una poetessa umile (anche
               questo aggettivo tanto caro quanto desueto): il suo
               occhio è catturato dalle piccole cose, le sue
               emozioni si accendono nei momenti più
               quotidiani, comuni a tutti: è questo il
               serbatoio più vivo della sua ispirazione che si
               fissa poi in versi e liriche brevi, appena modulati da
               una sobria punteggiatura; poesie come cascatelle di
               acqua limpida e spumeggiante, ridenti di un sole
               frizzante, dolci come le rosse ciliegie d'estate.
               Serenità: ecco ciò che raccontano queste
               poesie, la fonte da cui scaturiscono. Una
               serenità dichiarata quasi senza parere: vorrei
               continuare / semplicemente / a vivere così.../
               Serena, allegra / come quelle / cinciallegre / per
               niente impaurite / della nostra presenza / saltellanti
               beate / fra i rami / nel loro cinguettio / felici / e
               imperturbabili. Istanti preziosi perché vengono
               accolti così, con gioia semplice: a ogni
               emozione / è come rinascessi / di nuovo scrive
               la poetessa. E di emozioni ce ne regala tante:
               addobbare l'albero di Natale, affacciarsi alla
               finestra in una mattina di sole, sentire il profumo
               del glicine, guardare un vicolo antico. Emozioni che
               non vengono filtrate e razionalizzate ma sono
               completamente assorbite, come se la Bossi riuscisse in
               quei momenti a disfarsi nel paesaggio sentendosi parte
               di esso, una voce nell'armonioso coro della natura.
               Armonia è un'altra parola che ricorre spesso: e
               si capisce che dietro essa c'è un cammino
               sofferto (Il pensiero / dei tanti Natali / trascorsi
               da sola / nella più lacerante / solitudine / o
               in compagnia di chi non mi capiva mai), un percorso di
               conoscenza e riflessione (Guardandomi, ora / vedo
               un'immagine / un volto / un corpo / che m'appartiene.
               / È il mio), la gioiosa riscoperta di un
               sentimento vero (Ma nessuno può togliere /
               ciò che per una vita / si ha sempre desiderato
               / quando non si chiede / altro di vivere / serenamente
               / questo nostro amore). Una vita, insomma, che non si
               è lasciata ingannare, cha ha saputo comprendere
               come le piccole emozioni (e cito qui Rivivere, bella
               lirica in cui si ritrova l'immagine dello specchio
               tanto cara all'autrice) siano quelle più
               autentiche: perché vivere è un lieve
               dondolio / un'altalena / di alti e bassi.
 
               
               - Un messaggio, questo, che vola sul nostro mondo
               sempre più frastornante e frastornato come una
               colomba alta e bianca e pura al pari delle cime del
               Carso verso cui vola il desiderio più
               struggente: fra la dolcezza / del canto degli uccelli
               / e l'asperità / della / bianca
               pietra.
 
               
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               - Bianca Cerulli
 
               
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