LA PIÚ GRANDE
ANTOLOGIA VIRTUALE
DELLA POESIA ITALIANA

Poeti contemporanei affermati, emergenti ed esordienti
Home Page di

Fiorenza Maffei


Fiorenza Maffei è nata a Foggia il 20 luglio 1963 ma vive a Bologna. Ha riempito un notevole numero di agende e diari con i racconti di infanzia e di adolescenza che, ordinatamente accatastati in scatole di latta, trovano posto nel suo armadio. Nella libreria, invece, trovano posto i quadernoni pieni di poesie che hanno scandito la sua vita negli anni liceali e universitari. La laurea in Giurisprudenza le apre in breve le porte del mondo del lavoro ed a ventiquattro anni indossa la divisa della Polizia di Stato con i gradi di Vice Commissario. Si ritrova catapultata a Novara a svolgere una professione affascinante di cui ancora oggi, a carriera avanzata, è innamorata. Intanto, la passione per la scrittura si impone sempre più ed il trasferimento a Bologna le consente di seguire corsi specifici e, dunque, di appassionarsi e dedicarsi di più al racconto che alla poesia. Ultimamente si sta avvicinando anche alla sceneggiatura... qualcosa bolle già in pentola. I suoi grandi amori? La famiglia (suo marito e il loro piccolo Davide), il suo lavoro, la scrittura. Il sogno nel cassetto? Pubblicare un romanzo, magari uno dei due già pronti che giacciono proprio nel cassetto.
 

LAURA
 
Biondina, minuta, indossava sempre austeri abiti di taglio maschile ed aveva costantemente le unghie rosicchiate quasi fino all'osso.
Le poche amiche che aveva la definivano una timida, che sotto l'espressione sempre un pò accigliata nascondeva un cuore buono.
Forse lo sguardo cupo era dovuto alla vita difficile che aveva dovuto condurre fin da quando, alle soglie dell'adolescenza, aveva perso sua madre e la responsabilità della casa e dell'anziano padre di colpo era ricaduta interamente sulle sue spalle.
Nonostante le circostanze avverse, aveva deciso di continuare gli studi fino a diplomarsi come ragioniera.
Grazie alla sua forza di volontà e all'intercessione di un vecchio amico di famiglia, era riuscita ad ottenere un colloquio presso una banca e, dunque, l'assunzione con contratto a tempo indeterminato.
Ma fin dall'inizio aveva capito che desiderava a tutti i costi conservare quell'impiego, che pure la costringeva ad alzarsi molto presto al mattino per raggiungere la zona opposta della città, perlomeno fino a quando qualche evento eclatante avesse cambiato definitivamente la sua vita.
In ufficio non aveva simpatizzato con i colleghi, ad eccezione della signora Rossella, l'anziana segretaria del direttore.
Era l'unica persona con la quale Laura chiacchierava, conservando sempre un atteggiamento di estremo rispetto che, accendendo la vanità della donna, l'aveva indotta ad affezionarsi a Laura.
In più di un'occasione Rossella aveva preso le parti della giovane amica, quando, in sua assenza, alcuni colleghi l'avevano giudicata altezzosa.
-Laura non è presuntuosa, la sua è solo timidezza. Smettetela di sparlare di lei.- ribatteva Rossella con aria offesa, come se le offese fossero rivolte a lei personalmente.
Proprio quando stava scadendo il termine del contratto di lavoro, una mattina di maggio, entrarono in due, pistole in pugno, terrorizzando gli impiegati e i clienti.
Si diressero verso le casse, ma, proprio in quel momento, Laura non trattenne un urlo di terrore e proruppe in inaspettate quanto acute esclamazioni di aiuto, che, richiamarono l'attenzione del personale impegnato negli uffici retrostanti.
In breve si creò un animato andirivieni, i banditi non riuscirono più a gestire la situazione e si diressero verso l'uscita, ma, prima di accedere alla porta girevole, quello più alto si voltò verso di lei con la pistola puntata e, fissandola con occhi di ghiaccio, le urlò: -Maledetta cretina! Ti ammazzo!-
Ma il complice lo tirò letteralmente per il giubbotto gridando: -Lascia perdere! Scappa! Scappa!
Così i due si dileguarono, lasciando tutti increduli e ammutoliti.
Per qualche istante regnò il silenzio, interrotto solo a tratti dai singhiozzi di Laura.
Poi, passati i primi momenti di smarrimento, Rossella le si avvicinò e la strinse forte a sé consolandola: -Su, su piccola! E' tutto passato.-
Laura, col capo chinato sulla spalla della collega continuava a piangere mormorando: -Almeno sono scappati senza portare via nulla-
A queste parole fu come se un campanello suonasse nella testa di Rossella, che cominciò a tessere lodi all'amica: -Dai Laura, li hai messi in fuga tu! Sei stata l'unica a trovare il coraggio di urlare. La banca dovrebbe erigerti un monumento, altro che lasciar scadere il contratto!
Le parole richiamarono l'attenzione di tutti e, accavallando le voci l'una sull'altra, anche i colleghi a cui non era mai stata molto simpatica manifestarono il loro apprezzamento per il rischio che aveva corso.
Il direttore, pur continuando a pensare che, in fondo, la reazione di Laura fosse stata né più o meno quella di una donnicciola isterica, non potette fare a meno di proporla alla Direzione Generale per un regolare contratto di lavoro.
Così per la gioia di suo padre, Laura si ritrovò con un posto fisso e, considerati i guadagni, manifestò il desiderio di cambiare abitazione e abbandonare il quartiere popolare ove erano sempre vissuti.
Ma su questo punto suo padre si dimostrò irremovibile ripetendole che non se la sentiva di lasciare il luogo ove erano nati, cresciuti e dove abitavano tutti i loro amici.
Laura non insistette più di tanto, anche perché pensò che, in fondo, fosse meglio per tutti rimanere nella vecchia casa, nel vecchio quartiere periferico.
Quel freddo mattino di novembre Laura, composta e ordinata nell'anonimo abitino blu a collo alto, si recò al lavoro più presto del solito e cominciò a smaltire il mucchio di pratiche di richiesta di mutui che giaceva sulla scrivania.
Dopo averle visionate tutte, le raccolse tra le mani e, come di prassi, prima di portarle a visto del direttore, le allungò alla cassa per l'apposizione dei timbri.
"Sei in anticipo stamattina, Laura" la salutò cordialmente Giovanni.
Laura si sforzò di abbozzare un sorriso, senza rispondere, poi appoggiò le pratiche sul bancone e alzò lo sguardo.
Fu in quel momento che li vide entrare: erano in due, puntarono subito le pistole contro i presenti.
Laura per un attimo guardò quello più alto negli occhi: li avrebbe riconosciuti tra mille quegli occhi di ghiaccio.
Questa volta, però dalla sua bocca non uscì neanche un suono, perché l'uomo, mentre il complice si impossessava del denaro, si diresse velocemente verso di lei e l'afferrò bruscamente per il collo puntandole la pistola alla tempia.
-State tutti indietro o l'ammazzo! -minacciò ad alta voce e, intanto, indietreggiò verso la porta girevole.
Laura annaspava quasi addosso a lui guardando i colleghi con aria supplichevole.
Ma nessuno era in condizione di fare l'eroe: il terrore si leggeva nei volti di tutti. Rossella tremava per la sorte dell'amica.
Ma proprio quando sembrava inevitabile che i banditi scappassero facendosi scudo di lei anche per la strada, il lungo la scaraventò a terra e subito entrambi guadagnarono l'uscita e si dileguarono con il consistente bottino.
Nel giro di pochi minuti nella banca si creò un vero e proprio caos con agenti della polizia arrivati a sirene spiegate, il direttore che con le mani nei capelli cercava di calcolare l'entità della somma asportata, gli impiegati che facevano capannello attorno a Laura.
Laura si ritrovò con qualche livido dovuto alla caduta e qualche segno sul collo.
-Meno male che indossavi l'abito a collo alto, che ti ha attutito la stretta!- disse Rossella che, come prevedibile, era stata la prima a soccorerla.
-Stringeva forte quel bastardo- mormorò Laura, continuando a singhiozzare senza lacrime.
Poi non disse più nulla e si lasciò condurre via dai poliziotti che la fecero prima visitare al Pronto Soccorso e poi l'accompagnarono in Questura per rendere la deposizione su quanto accaduto.
Non riuscirono a farla parlare molto e, alla fine, ormai a tarda sera, si rassegnarono a congedarla.
-Altro che timida o sotto choc, questa qui è proprio muta! Ho fatto una fatica bestiale a compilare il verbale. Sembrava non ricordasse neanche il suo indirizzo.- commentò l'ispettore della sezione rapine al superiore a bassa voce, mentre Laura prendeva la borsa e si affrettava a lasciare la Questura.
Attese l'autobus tremando di freddo e, prima di salire, si guardò ancora una volta alle spalle con circospezione.
Alla sua fermata scese velocemente e, dopo un'ultima occhiata dietro, trattenendo a stento l'agitazione, con passo spedito si avviò verso casa.
Solo quando varcò il portone si rilassò, sentendosi finalmente al sicuro.
Non andò verso l'ascensore, ma scese per la scalinata che portava alle cantine.
Notò subito che la porta della sua era già aperta e lievemente accostata, avanzò decisa e la spalancò con forza.
Li trovò entrambi li dentro.
-Ti aspettavamo- disse il lungo gravemente.
Laura gettò un'occhiata alle migliaia di banconote accuratamente ordinate su uno scaffale, poi disse: -La prossima volta, per favore, non mi stringere il collo così forte!-
E fissò gli amati occhi di ghiaccio.
PER COMUNICARE CON L'AUTORE mandare msg a clubaut@club.it Se l'autore ha una casella Email gliela inoltreremo. Se non ha la casella email te lo comunicheremo e se vuoi potrai spedirgli una lettera indirizzata a «Il Club degli autori, Cas. Post. 68, 20077 MELEGNANO (MI)» contenente una busta con indicato il nome dell'autore con il quale vuoi comunicare e due francobolli per spedizione Prioritaria. Noi scriveremo l'indirizzo e provvederemo a inoltrarla.
Non chiederci indirizzi dei soci: per disposizione di legge non possiamo darli.
©2005 Il club degli autori, Fiorenza Maffei
Per comunicare con il Club degli autori:
info@club.it
 
Se hai un inedito da pubblicare rivolgiti con fiducia a Montedit

 

 
 

IL SERVER PIÚ UTILE PER POETI E SCRITTORI ESORDIENTI ED EMERGENTI
Home club | Bandi concorsi (elenco dei mesi) | I Concorsi del Club | Risultati di concorsi |Poeti e scrittori (elenco generale degli autori presenti sul web) | Consigli editoriali | Indice server | Antologia dei Poeti contemporanei | Scrittori | Racconti | Arts club | Photo Club | InternetBookShop |
Ins. 28-02-2005