LA PIÚ GRANDE
ANTOLOGIA VIRTUALE
DELLA POESIA ITALIANA

Poeti contemporanei affermati, emergenti ed esordienti
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Ezio Marinoni

Ezio Marinoni è nato a Torino nel 1962, vi risiede insieme a sua moglie e ad una figlia e in questa stupenda città coesistono i suoi interessi i suoi familiari e i suoi sentimenti. Scrive poesie dal 1977 e non ha mai smesso di vivere la poesia nei suoi gesti e nei suoi pensieri. Fino al 1989 ha seguito attività e concorsi sia in lingua piemontese che in lingua italiana. Dal 1990 ha cercato una dimensione universale della sua ispirazione, che non avesse altri confini che la bellezza e l'amore. Per un luogo, un ricordo, una donna che di volta in volta diventava il centro del suo microcosmo. Pubblicato su "Ij Brandé" nelle annate 1979-1980-1981-1982; pubblicato sul "Bochèt" dell'anno 1978; pubblicato sulla "Storia della Letteratura Piemontese" di Camillo Brero; 1° premio "La castagna d'oro", sezione giovani, 1979 di Castagnole Monferrato; 2° premio "La castagna d'oro", sezione giovani, 1980 di Castagnole Monferrato; 1° premio "Cavalieri di San Guido", Acqui Terme, 1989; successivamente non ha più partecipato a concorsi fino al 2002. Menzione d'onore, 4° classificato ex aequo premio "Campania-Gesualdo Bufalino" 2002 con la silloge "Amori senza età"; pubblicato sulla antologia "Il Club dei poeti 2002"; finalista al concorso "Il Saggio" 2002 di Eboli, con pubblicazione sulla antologia "Versi diversi".
 

 
C'è una chiesetta
sperduta nel verde della campagna;
ci va qualche vecchia nei giorni di festa,
per pregare o sgranare il rosario...
Tra il freddo dei marmi
consunti dai decenni
la voce del silenzio
culla le statue dei santi che sorridono all'ombra
dell'altare antico.
Nemmeno i raggi del sole arrivano
a scaldare quel gelo
e il freddo delle sepolture
accompagnate dalle lacrime amare delle donne.
Un lungometraggio
di processioni medievali
e odore d'incensi,
di esistenze trascorse nella tranquillità d'un paese
dove mai nulla accade...
Il vento flagella le finestrelle,
una raffica più forte schiaffeggia i santi
in trono sui piedistalli corrosi dal tempo
mentre un altro giorno si spegne.
 

Cumiana (To) 19 agosto 1979

 

 
Nei giorni più bui,
quando svanisce la realtà,
mi perdo in un mare di solitudine;
mi piace allora osservare le pareti della mia stanza
che odorano di morte.
Sta piovendo sulla città avvilita
e io cammino nei porti senza navi
e nelle vie deserte
e contemplo le tempeste
che s'abbattono sui miei dubbi.
Ho pianto, ma nessuno ha asciugato
le lacrime che mi solcavano il viso...
So che alla fine di questo mio camminare
incontrerò il Nulla
e sarò grande se saprò accettarlo
con il coraggio degli eroi,
guardando in faccia il mio destino.
 

Torino 16 settembre 1979


 
 
Mentre un dolce suono di musica
penetra l'aria,
la mia mente s'invola dietro un sogno
impossibile di vendetta
e d'amore, rincorso sulla rena
infradiciata d'un mare più blu.
Sono i ricordi e le speranze nuove,
l'alito rinnovato del coraggio
che rimescola le idee e i pensieri.
E finalmente lo scompiglio più sguaiato
riscuote le coscienze, anima i cuori
all'azione nell'ora di rivincita!
Io non devo sognare la notte dei miei sogni...
... La musica si spande nella stanza:
liquefatti in un attimo, i muri
riprendono l'aspetto di mostri
che affollano questa notte.
 

Torino 24 gennaio 1980



 
La neve ricopre i prati
ed evoca un sapore e un ricordo di passato.
Sulla coltre immacolata
appaiono d'improvviso vaghe impronte,
orme di spiriti stravaganti
e di anime solitarie in cerca di amanti.
Attraverso i riflessi d'un sole pallido
immagino mitici arcobaleni
e fantasie epiche nascono in me.
Nell'ombra della sera
si invola un canto delicato,
melodia di un giorno che muore,
che raggiunge ogni animo
e lo fa gioire nel silenzio delle stelle.
 

27 gennaio 1980

 

 
Il vento mi sussurra uno sciacquio:
prode di legno antiche come il mondo
s'infrangono su scogliere d'avorio
e la concitazione degli uomini
sale al cielo
disperdendo rombanti fiumi d'odio,
livore di vendetta, ansia ed amore.
È un monumento che percorre i secoli
e s'innalza a divina tentazione
e celebra l'anelito di vita,
novella di morte
dove lesti s'avvinghiano gli dei,
i re della pagana sacrestia...
Una voce nuova mai sentita,
un coro delle voci senza voce...
 

Torino 9 febbraio 1981

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Agg. 20-01-2003