Dino Paulicelli

Dino Paulicelli, ultrasessantenne, è nato a Canosa, vive a Bergamo, finalmente affrancato, dopo una vita operosa ed impegnativa.

L'ennesima svolta della sua esistenza è rappresentata dall'incontro con la poesia; l'occasione è un corso all'Università Ute a Milano. È amore a prima vista ed il nostro con Eos s'invola sfidando l'ire di Erato gelosa che spesso li sorprende nei paraggi dell'Olimpo mentre «... van tenendosi per mano», ovviamente sfidando ... «Il fato arcano».

 

Quel giorno in Paradiso

 

Di musica soave

era denso l'alto silenzio.

Strumenti di sogno

in mani divine

estasiavano l'anima.

Portava il vento

carezzevoli nenie.

Inebriati di dolcezze

innocenti e felici

due angeli innamorati,

con lacrime di gioia,

ritrovarono il nido

in quel luogo vago

d'amore infinito.

 

Non scorderemo quel giorno

angelo mio,

insieme

fermammo il tempo

insieme

amore mio.

 

 

La mariposa

 

Bianca come in sogno

veniva incontro lieve

battendo le ali

col respiro d'un angelo

profumato di gelsomino.

 

«Attenta mariposa

sono il tuo lume»

le dissi, «ti brucerai»

 

Rise felice, sicura:

«Sei il mio fiore»

rispose, «finalmente».

 

Chiuse le ali

e si pose

leggera sull'anima.

 

... di averla con me

vivo ancora la gioia.

 

 

Tenendoci per mano

 

Volge l'anno ormai

da quando prescelti

per compiacere un dio

noi ci incontrammo...

 

te ne ricordi, amore...

ciò che il labbro tacque

lo disser gli occhi

ammaliati, estatici.

 

Da allora per noi, di carezze

ci colma il fato arcano

e andiam tenendoci per mano

e tanto ci amiamo, tanto...

 

E non vogliamo che il tempo

passando devasti

sbiadendo i ricordi

d'un ardente amore

 

Come lava vulcanica

i sensi e la carne

e le difese dell'anima

travolge fondendosi

 

Quando fluttuiamo

in alta onda

che non si frange

e scateniamo impulsi

 

estremi sconosciuti

continenti inesplorati

che temiamo se oltrepassati

perduti, annientati...

 

Ci fermiamo ansanti

i battiti cupi del cuore

ad ascoltare tremanti

come naufraghi scampati

 

Tenendoci per mano

per sempre amanti...

 

 

Nostalgia

 

... E sopporto da tanto

il non sentirmi nato

per questi luoghi...

 

... terre generose...

ma di competizione,

con i premi... in esposizione...

 

Nessuno al giogo mi costrinse

anche se duro a mordere

il primo faticoso pane

 

Ed io grinta mostrai,

per tanti anni, troppi,

per la mia unica vita

 

Torna il nomade pensiero

e indugia e ridesta

svelte radici, vaghi ricordi

 

... Chissà quest'anno

com'è il raccolto

nella terra dei mandorli...

 

 

 

 

 

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Inserito 21 agosto 1998