Autori contemporanei
affermati, emergenti ed esordienti
Denis Benedetti
Ha pubblicato il libro
 
 
 

 

 

 

Denis Benedetti, Il cielo rosso e gli alberi argentei
 
 

Collana I gigli (poesia) 12x17 - pp. 68 - Euro 6,50 - ISBN 88-8356-322-0

Prefazione
Premessa dell'autore
Poesie

Prefazione
Deliziosamente freddo e piacevolmente ammaliante nel suo abbraccio poetico, Denis Benedetti insegue il desiderio di svelare il lato oscuro delle cose e si tramuta in un archeologo-poeta che scava alla ricerca continua di reperti, siano essi frammenti di memoria, misteri dell'anima o sentimenti sotterranei.
L'energia che lo sospinge è il bruciante impulso di libertà e parlare col cuore diventa un'esigenza. Inevitabilmente.
 

Massimo Barile

Premessa dell'autore
Mi è capitato talvolta di alzarmi dal letto nel cuore della notte e di trovarmi a volare attraverso le varie stanze della mia casa. Ma il fatto interessante è questo: potevo sentire perfettamente il mio corpo che, sdraiato sul letto, russava tranquillamente.
Talvolta, a discrezione della mia volontà, passavo dall'una all'altra situazione svariate volte, consapevolmente. E questa consapevolezza mi diceva che in quel momento io stavo dormendo e ragionando allo stesso tempo. Potrei descrivere qui ora innumerevoli viaggi notturni di questo tipo ma ciò servirebbe soltanto ad approfondire l'argomento del 'sognare'. Ciò che invece volevo evidenziare con il fatto appena descritto è che la realtà che noi pensiamo di toccare, vedere, sfruttare tutti i giorni non è poi così solida e unica, come la maggior parte delle persone ritiene. O forse mi spiegherò meglio dicendo che la realtà che ciascuno di noi vive, indubbiamente può essere ritenuta solida, sicura, immutabile, ma non l'unica? Questo è certo.
Non sto parlando di magia, le pagliacciate non mi sono mai piaciute. Non sto neanche parlando di psicosi, di menti malate, ecc... in quanto, per fortuna, non sono uno psicologo e non sono abituato a dare a tutte le cose un significato scientifico. Non sto neanche parlando di religione, di fantasmi, ecc... in quanto sono convinto che dio&company e altri fantasmi non esistano, ma questo è un discorso a parte. E non sto con questo riferendo il frutto di visioni ottenute con l'uso di droghe. Quindi se di magia non sto parlando, di psicologia neanche e nemmeno di religione e droghe, allora di cosa sto parlando? È semplice; sto parlando di realtà, semplice e pulita realtà. La realtà in cui ho creato la mia raccolta di poesie.
Ora mi riferisco a te, lettore, in quanto è per te che sto scrivendo questo.
Nella tua realtà stai leggendo la prefazione di una raccolta di poesie. Nella mia realtà, invece, stai tranquillamente aspettando che la tua consapevolezza si espanda per poi annullarsi come una lacrima caduta in mare. Cosa significa tutto questo? Significa che la realtà in cui tu stai leggendo tutto ciò, relativamente parlando, non è la stessa realtà in cui io l'ho scritto. Sto inoltre cercando di palesare che probabilmente tu non riesci a notare il sottile e quasi invincibile "velo di seta" (così lo vedo io) che divide le nostre due realtà, ma sarei contento di sbagliarmi di grosso. C'è da dire una cosa però: il fatto che tu abbia intenzione di leggere una raccolta di poesie de
nota che la tua sensibilità si fa largo tra le pozzanghere della vita con maggior intensità di altri esseri e questo in te mi piace, ma se questa tua sensibilità non ti permette di dare almeno una sbirciatina al di là del "velo di seta", allora io e te stiamo metaforicamente passeggiando in due realtà diverse, molto diverse.
Per metterla in maniera comprensibile potrei dire che la realtà in cui ognuno di noi vive è una questione che riguarda il metodo adottato nel "vedere le cose". Per fare un esempio, ciò che per una persona è un semplice soffio di vento, per un'altra persona potrebbe essere una voce che le dice: "vivi con moderazione o sarai schiacciato dalle tue stesse pretese!". Con questo non voglio dire che io parli col vento (anche se non sarebbe da escludersi a priori), bensì che guardare e ascoltare non sono rispettivamente sinonimi di vedere e sentire. Ed è questo ciò che caratterizza la differenza tra il tuo atto di lettura e il mio atto di scrittura poetica. Bada bene, non sto insinuando che la mia poesia non possa essere compresa da un lettore, sto dicendo che i metodi di approccio ad essa dipendono dalle capacità che una persona possiede nel fare la dovuta differenza tra il guardare e il vedere e tra l'ascoltare e il sentire; si può vedere senza occhi e sentire senza orecchi. Non avendo nessuna intenzione di trasformare questa premessa in un romanzo, cercherò di essere 'poeticamente' breve.
Le mie possono sembrare poesie come tante altre (non mi riferisco alla loro "bellezza letteraria"; se c'è una cosa che odio è la mancanza di umiltà). Per certi versi lo sono, ma per altri no. Me ne guardo bene dall'essere uno dei tanti! Per concludere, se qualcuno si aspettava di più dalle poesie che tra un po' leggerà, a lui rivolgo queste parole:
 
Non troverai mai, su carta,
la vera poesia,
perché la vera poesia
è scritta sul cielo rosso
e sugli alberi argentei,
nel mondo della libertà.
 

Poesie
Nel dedicare le mie poesie a Don Juan e Don Carlos vorrei dir loro che
Le nuvole sono relativamente meravigliose oggi. O forse meraviglioso è l'infinito che si staglia dietro di loro. O forse lo sono i ricordi che saltellano allegri da un batuffolo di vapore all'altro. O forse è la luccicante certezza che tutto questo proseguirà anche dopo noi.
 
1
Hanno filtrato la
lana di ferro
per tagliare i
cieli della libertà.
Sole, adesso,
mi chiama
fra le nuvole
che colorano la città
e gli alberi in adorazione
che salutano il mondo.
Mille misteri bui,
ferri vecchi da gettare
per plasmare la semplicità,
per ammirare rapaci stupendi
che volano freddi
fra i vecchi mattoni
di creature storiche.
La vita non annega
negli acquitrini della
spaziosa, immensa divinità.
Se nei boschi
che coronano i campi
di fresche leggende
troverò la "cosa"
per cui il mio amore
si è messo in cammino;
se la rossa vernice
dei recinti familiari
catturerà anche il mio corpo;
allora,
mi farò imprigionare
nei cunicoli della libertà,
quelli di un dio mentale.
Volare sopra l'acqua
di eterni annegamenti,
infinite suppliche alla
legge di ogni vita.
Il sole filtra timido
fra le paglie dei nidi.
Supplico grigi campi,
depositi di
morte sicura,
per la vita,
per la fine.
Hai creato dal
mare delle fatiche.
Il salice furbo
cede all'inganno
della prepotenza floreale.
Lo sa lui
che il falso oro
di cittadini sguardi
appare sempre più una
certezza indefinibile.
Ah, sacro vento!
Se i cimiteri parlassero!
Se i fiumi odiassero!
Se le statue salutassero!
Stupide torture
evitabili
sarebbero per la natura
che vuole posare sul cielo
i suoi mutanti baci.
Figlia del progresso!
Non testimonierai
il libero matrimonio
tra i rami del male
e le finte oasi di
obbligata esistenza?
Annegati e annegatori
si muovono sempre
negli storici spazi,
agglomerati di abitudini.
Mi sento felice
per la fine di pazze
silenziose imprecazioni
e per l'inizio
di cari, nitidi
sfondi d'infanzia.
È infatti l'ora
di un tornado all'orizzonte,
del grande occhio
che sempre tormenta
i sentimenti sotterranei.
Oasi di torpore mentale
nel freddo mattutino
di un viaggio all'indietro.
Vorresti fare l'amore
fra il grano e le zanzare?
Fra le tane del rospo
e le fabbriche della
buona negligenza?
Un covo di innamorati
apre questi paesi
dove germoglia l'immoralità
tra i fossati dei castelli:
fantasmi di piacere.
Calme
giovani ore.
 
 
2
Mondo
quante estati hai visto?
Il caldo...
Le rosee nubi
sull'erba umide si posano.
Estate,
quante carezze hai visto?
Unioni si accendono
e, come birra,
sciocchezze si spandono
per alimentare un fuoco.
Sguardi agli occhi della sete
e... voler quella sete
consumare
nelle passeggiate senza parole,
nelle parole senza senza.
Le mani dell'estate
proteggi e, sulla sua bocca,
dai un bacio per me.
 
 
3
Giunse la luna
al mio giovane richiamo.
La voce di quel vento
che la sera depose
sui miei filamenti
mai più sentirò.
Lacrime?
Lacrime al vento pomeridiano.
Lacrime, sale sul viso.
Luna...
Ogni luna è diversa
e lei lo era.
 
 
4
Aspetta,
non ascoltarmi:
sentimi.
La cascata
è vicina,
lo senti questo?
Annusa ed ora
senti.
Il pensiero esplode.
E' l'eternità.
L'e...ternità,
madre della cascata,
rumoroso infinito,
il luogo più lontano
da un luogo lontano
ma è anche qui e
non esiste.
 
 
5
Apro il tramonto
con gli occhi della sensazione.
Apro la sensazione
con gli occhi...
No, che cosa significano
le mie lucenti
finestre al cielo?
Senza occhi
vedo un pozzo di stelle
e senza occhi
vedo sorrisi di lacrime.
 
 
6
Crepitano, i passi della dolcezza.
Di movimento riempiono l'aria
i passi dell'eterno strapiombo.
In esso, le aquile del piacere,
non curanti di attrazioni
e cose chiamate Amore (?),
volano senza peso e forma.
Prenderanno il volo,
le vesti della dolcezza,
al primo, leggero,
umido pianto di desiderio?
Acuminato vento leggero.
Non chiedermi il perché
di tutto questo, caldo animale
che il mio viaggio
hai tentato di bloccare.
 
 
7
E se dai sogni
uscissero i vapori
di una scommessa persa?
E se, dalla cima della
beata eternità
apparisse un mare
di nascite da scremare?
E se...?
Lascio eternità e sogno
Alla loro segmentata battaglia.
 
 
8
Incollate assieme,
con la resina del cuore,
del sangue, della pelle,
si dimenano le giovinezze.
Due sole frecce
di elettrico amore
riescono, nel caldo
affetto meridiano,
a perforare due bolle
di umana forza.
Binari tra due sguardi
di fulmineo desiderio,
presente e futuro incontrarsi
di naturali carezze.
 
 
9
L'acqua è calma stasera
in riva al mare.
Oleose onde
accarezzano i sensi
con un prezioso fruscio
e le bianche stelle
trafiggono cieli e occhi.
È un vento musicale
Che delizia le anime,
e particelle d'esse
si fondono nell'aria
come un aroma afrodisiaco.
In questa tenue luce,
bella senza saperlo,
ascolta la brevità della vita; Stringere le tue mani
e baciare il tuo collo
mentre gli amici
ridono e guardano...
Vorrei.
 
 
10
Scorre il sangue verde
nelle vene degli alberi.
Pulita e spoglia
la loro corteccia
mai darà calore,
mai darà conforto
alle nostre mani,
ai nostri occhi.
Scivola lentamente
il bianco cielo
tra i freddi rami
e raggiunge presto
le mani e gli occhi
di chi lo sa vedere.
 
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Inserito il 24-05-2002