LA PIÚ GRANDE
ANTOLOGIA VIRTUALE
DELLA POESIA ITALIANA

Poeti contemporanei affermati, emergenti ed esordienti
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Cristian Pandolfi

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È nato a Giussano (MI) il 17 gennaio 1978, con l'hobby della penna fin da piccolo. Scrive per manifestare i suoi pensieri, le sue opinioni svariando in innumerevoli campi, dall'amore all'odio, dalla gelosia alla felicità, utilizzando sempre come doti principali la fantasia e l'immaginazione. È proprio una ragioniere atipico...
 
 
Premessa
 
Non so da dove mi sia venuta la passione per la poesia.
Forse a scuola durante le ore d'italiano leggendo le opere dei nostri grandi autori del passato o forse fermandomi un attimo per ammirare la natura che intorno a noi sta scomparendo.
La mia è una poesia che non ha i canoni complessi della poesia antica, molto spesso si capisce chiaramente cosa voglio dire anzi, direi che forse i miei componimenti si avvicinano più facilmente a semplici filastrocche a volte forse non ben costruite che però hanno lo scopo di rendere ai lettori chiaro il concetto del discorso.
Questo mio modo di fare poesia, potrebbe essere definito come semplicistico d'altronde, non ho la presunzione di essere ai livelli dei grandi del passato quali Dante o Ungaretti tanto per citarne qualcuno.
Sono solo un ragazzo che ha provato a guardarsi dentro per poi descrivere in rima o in versi le sue emozioni, le sue paure, i suoi problemi. Forse c'è qualcuno che leggendo questi componimenti ne troverà qualcuno in cui si specchia, qualcun altro con cui è in disaccordo e allora magari provando a riflettere, riuscirà a trovare degli ideali in cui credere, in cui lottare per migliorare questo mondo. Mondo in cui la poesia è spesso abiurata per libri di storie e racconti ma, ci si dimentica che essa può farci sognare, può farci ritornare quello che eravamo un tempo; degl'"ingenui" bambini che, non avevano problemi e preoccupazioni. Vedete per me scrivere poesie è stato come guardarsi in uno specchio, rovistarsi dentro da cima a fondo traendo e riscoprendo emozioni che non pensavo di conoscere o che dopo anni pensavo fossero state perse nell'anticamera della memoria. E invece scrivendo, sono riuscito a ritrovarla, a scoprire nuove sensazioni che mi hanno aiutato a crescere sia a livello sociale che a livello artistico portandomi pian piano ad un miglioramento dello stile ma, questo dovranno essere i lettori a giudicarlo. Lettori che spero apprezzino il mio sforzo ricordandosi che le mie poesie non son altro che emozioni suggerite dall'anima e trasformate tramite la parte razionale (il cervello) in "piccoli versi" che durante il passaggio dall'interno all'esterno qualcosa han perso ma, in cui io spero sia rimasta quell'incredibile magia che mi ha spinto a crearli: la magia del cuore e del sentimento che ognuno di noi possiede ma che spesso non si riesce ad utilizzare perché si è inconsapevoli della sua presenza dentro di noi. Per cui sia che queste poesie vi emozionino come hanno emozionato me scrivendole, sia che le giudichiate delle "buffonate" degno di un clown di serie B o opere di un incompetente, spero che vi facciano passare dei momenti lieti facendovi passare qualche attimo di serenità lontano dai vostri problemi quotidiani e che vi possano fornire le chiavi per guardarvi dentro e perché no scrivere voi stessi qualche componimento.
 
poesie
 
Piccole rime
 
Lago
 
Son arrivato, guidato da un mago
davanti ad un azzurro lago
ma mentre osservo le onde spostate dal vento
di essere venuto qui mi pento.
"Ah tu, uomo timoroso
e pauroso,
tu che le acque guardi,
pensavi di poter correre più veloce dei ghepardi,
tu che credevi d'esser come gli altri, un uomo timoroso.
Credevi nella giustizia,
hai scoperto che negli uomini è più forte il germe della pigrizia.
Sapevi che la forza più forte era quella dei sentimenti
ebbene, ti sei sbagliato, per l'uomo son più importanti le banconote da 30, da 20.
Pensavi non ci fosse corruzione,
credi che la Terra sia sotto maledizione.
Speravi nella legge
che però i criminali protegge.
Ci si sposa per convenienza,
dilaga la violenza.
Non c'è più vera amicizia
ma solo pazzia.
È vero, non c'è più religione,
nessuno fa più colazione."
Adesso basta per piacere,
fatelo tacere.
Ho capito d'essermi sbagliato,
d'aver pensato ad un mondo a cui il male l'accesso fosse vietato.
Questo lago, questo specchio della verità mi ha fatto capire
che tranquilli non si può dormire.
Perché il mondo va in contro alla distruzione
per colpa nostra, per colpa delle persone
che il male nel mondo propagano
e così Lucifero contento fanno.
 
 
Torrente
 
Questo torrente
che scorre accanto alle case della gente
è una limpida pepita
è, l'ultima cosa della natura in vita.
Abbiatene quindi cura,
poiché non c'è più natura.
Già l'inquinamento tutto ha cancellato
niente, s'è salvato.
In giro ci sono solo case e cemento
e per questo d'essere umano mi pento.
La natura non si è stati capaci d'amare
e ora, non ci resta che scappare
da queste città dove ormai siamo prigionieri,
dove siamo robot e non più uomini veri.
 
 
Lacrima
 
Un'esistenza finita
fa scender dagli occhi una lacrima
fine tristissima
d'una amara vita.
Ma una lacrima è segno di mille significati,
simbolo di sentimenti raffinati e delicati.
La lacrima narra storie di povertà,
altre di crudeltà.
Racconta vite di miseri pezzenti,
di poveri credenti.
Narra vicende d'infranti cuori,
di perduti amori.
Porta testimonianze di distruzioni,
d'ingiuste persecuzioni.
Ma essa non è solo simbolo di difficili momenti
poiché anche in situazioni felici per gli esseri viventi
può qualche volta capitare
che dagli occhi una lacrima possa sgorgare.
Quindi la lacrima può essere simbolo di tristezza o povertà
dimostrando che dei sentimenti si hanno;
che sempre ci accompagneranno
dalla nascita alla morte, per tutta l'eternità.
 
".
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ins.24 maggio 2001