LA PIÚ GRANDE ANTOLOGIA VIRTUALE DELLA POESIA ITALIANA Poeti contemporanei affermati, emergenti ed esordienti

Cosimo Basile

È nato nel 1936 a Taranto, vive nella provincia di Varese. Maestro elementare ora in pensione, nel tempo libro ha sempre scritto racconti e poesie che ha trattenuto nel cassetto. Ora, nel periodo del forzato riposo, raccoglie e rielabora quelle composizioni e insieme a quelle di nuova produzione, partecipa a piccoli concorsi. Spesso i suoi scritti vengono inseriti su brevi antologie di autori contemporanei. Attualmente cura una pagina di poesie sul periodico trimestrale del suo comune di residenza. Molti dei suoi acconti e poesie sono confluiti nei tre libri di narrativa che ha scritto: "Fiori di pesco nella palude", ed. Helicon, 2000; "Profilo d'autore - IL MARE", ed. Bastogi, 2003; "Anni di scuola nel Paese di Fantasia", ed. Bastogi, 2004. Non sono veri e propri romanzi di tipo ottocentesco, ma lavori a sfondo sociale ed esistenziale, in cui sono inseriti poesie e racconti che commentano in modo fantastico il tema trattato.

Ricordo   Ricordo: lampi di luce di Fotografi improvvisati esplodevano su di te mentre tu e tuo cugino con gli occhi spalancati guardavate verso l'alto, verso quelle luci e i nostri visi sorridenti.   Tu eri seduta nel reticolo colorato, noi eravamo intorno estasiati dalla vostra presenza, dai vostri visi attoniti, sorridenti per la nostra presenza. C'era aria di festa nella casa degli zii per quel primo compleanno. Vi avremmo aiutati poi a spegnere la candelina e avremmo mangiato la vostra torta.   Castelli   Vedevo tanti castelli in difesa dell'amor mio, vedevo tante armi che offendono il nemico, ma la macchina militare che spargeva terrore nell'animo mio scendeva dal cielo sotto forma di finissima pioggia, sostava nell'aria sotto forma di inafferrabile fantasma, giaceva in terra sotto forma di viscida chimera. Era un multiforme Proteo che aggirava ogni ostacolo che devastava ogni frontiera.   Resisterà l'amor mio, l'amor tuo, al riparo dei nostri castelli, alle insidie della macchina infernale? Vedo il cielo che ci sovrasta tingersi di rosso e di nero: un albero là, nella vallata solitaria, tende i suoi rami per proteggere l'uomo dai raggi diafani del male incurabile.   C'è un mare   C'è un gran mare al mio paese che è chiaro fino a sera e oltre la sera, fino al mattino, è ancora chiaro e pulito. E nel buio con l'ombra scura contrasta e... con il notturno tepore che ci affascina e ci circonda... dialoga.   C'è un altro mare al mio paese che è ricco di pesci fino a sera e oltre la sera è ancora ricco di mille e mille creature che brillano e scintillano sotto la candida luna al notturno tepore della nostra estate Elvira.   I nostri volti pieni di gioventù si specchiavano in quei mari e noi assaporavamo l'arsura di quel salso elemento e ci bagnavamo in esso come fosse acqua di fonte: sacro simulacro dei nostri sogni...   C'è ancora un mare al mio paese che è chiaro o pieno di pesci fino a sera? Oltre la sera lo vorrei vedere se rispecchia ancora l'immagine pura della luna, l'immagine scura dei nostri volti fatti adulti...

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