Autori contemporanei
affermati, emergenti ed esordienti
Claudio Michelazzi
Ha pubblicato il libro
Claudio Michelazzi - Appunti per una breve teologia mistica





 
 
Collana Koiné (filosofia)
 
12x17 - pp. 40 - Euro 4,20
 
ISBN 88-6037-113-9
 
 
 
In copertina
«Deserto» opera di Angelo Feltrin

 
Prefazione
Incipit

 


- Io espongo una vita umile e senza
splendore, ma è lo stesso. Tutta la
filosofia morale si applica benissimo
a una vita comune e privata, come a
una vita di più ricca sostanza.
Ogni uomo porta in sé la forma intera
dell'umana condizione. -
 

Montaigne-Saggi

 

Una vita senza ricerca non è degna di
essere vissuta. -
 

Apologia di Socrate


- È vano il discorso di quel filosofo che
non curi qualche male dell'animo
umano. -
 

Epicuro


 
- La tua gloria, o Diogene, rimarrà
intatta, poiché tu solo insegnasti ai
mortali la dottrina che la vita basta
a se stessa, ed additasti la via più
facile per vivere. -
 
 

Scritto posto sulla colonna

del cane in memoria di

Diogene

 

QUALCHE CENNO INTRODUTTIVO
 
 
Una riflessione filosofica ha inizio con dei presupposti di un pensiero che vanno articolandosi.
Una riflessione filosofica non deve volere ed imporre una verità.
Deve ricercare il senso della verità.
La verità è un momento.
Dopo viene la ricerca del senso di questo momento.
È per trovare questo senso che abbiamo vita e coscienza per un attimo.
Poi saremo altro.

 


 
Appunti per una breve teologia mistica


 
 PER UNA BREVE TEOLOGIA MISTICA
 
 
La civiltà analitica ha creato il frammento.
La civiltà ermeneutica, di quel frammento ne ha fatto l'autopsia più completa.
L'epoca della grande crisi del soggetto ha automaticamente innescato la soggettività più pura mai esistita.
E così: Io, oggi, per poter scrivere mi sono
realmente frantumato l'osso di un piede.
È proprio non pensabile il ritorno ad un'estetica
degli universali, termini medi tra cielo e terra, nudità, sovrarealtà, specchialità?
Chi potrebbe ora dirmi che essi sono meramente nomi, lettere, sillabe poste l'una accanto all'altra, aria, nuvole, vento intestinale, chiusura metafisica?
In molte case, tutti quelli che vivono, piangono e, poco renitenti, servono compuntamente il mondo contemporaneo, edonistico, eudemonico, epidermico, formalista, intortato, oltretutto, del bello, che mica importa sia bene, assoluto, idea, basta sia bello; che mica importa sia esteticamente ripieno, basta sia bello, fornito, agile, come il tempio del corpo.
Potrei anche dire che adoro questa creduta rinascenza e ritorno della formalità neoclassica, nella ricerca perfetta: io forse appartengo alla gloriosa schiatta dei veneratori della forma: Lo sono.
Io sono un classico. Neppure neoclassico. Un classico. Un classico puro. O puritano. O purista. Un pagano.
È così che alla grande forma io chiedo proprio la grandezza. Il contenuto. Il percorso, o il percosso.
La forma di questa contemporaneità non ha la grandezza. Non il sublime. Non il modello del classico.
È estetica del piacere, dell'edonismo, delle felicità saporite e fattuali.
È solo ricerca della pelle del tutto: è barocchismo.
È manierismo: Paura del vuoto. Paura del nulla.
Ora: Fosse consapevole di ciò questa generazione che piange nella propria casa, la sua opera potrebbe avere un valore. Ma poco ho visto di questa consapevolezza.
L'arte, e questo può interessare, è oggi divenuta artista, corpo-artista: Corpi lucidiformi, ironia del corpo lucidiforme, teso, perfetto, materia tesa, perfetta, lucidiforme, bellezza pura o impurificata. Ma resta sempre importante la propensione fondamentale dell'artista: non colui che cerca comprensione, ma colui che cerca di comprendere.
Opera d'arte dall'epidermide piena, telematicizzata, tecnicizzata.
Ma la tecnica è anche estetica?
È tecno-logica. Non esteto-logica.
Non viviamo un novello rinascimento. No.
Forse v'è, dietro alla pressurazione di questa bellezza odierna, il sempre nascosto tra il giorno e la notte desiderio del possesso, proprio di quest'era;
desiderio o sessualismo d'arte, sublimazione bramotica del contenente.
Il contrario, credo, dell'arte di Eros dell'antichità, ovvero Eros come forza cosmica che governa ogni dimensione del tutto,
e vano è l'attendere un novello Platone.
L'opera d'arte degli inizi di questo nostro ventunesimo secolo, non provoca astrazione all'idea: tende alla distrazione dall'idea. Tende al basso.
È foresta, è selva proprio oscura, è bosco, è natura: natura naturante. È terra priva del senso della terra. È sangue e viscere, ma senza la lacerazione estetica necessaria per vedere del sangue e delle viscere. È solo la pelle.
Istinto, natura, non sono dilaniazione estatica / estetica propria della ragione. Istinto e natura sono animalità, trauma, pulsione.
Theos e Bios hanno ragione d'essere nella trasformazione che avviene in Theos e Bios.
L'esistenza è trasformazione della materia. Artistica, se eideotica, fisiologica, se biotica.
La forma estetica della pelle, edonistica, di oggi, non è trasformazione. Non è vita. È morte. È mortalismo fermo nel suo concetto appagante.
Non voglio essere ancora pronto per un giudizio di valore.
Probabilmente è giusto che sia così.
È possibile un ritorno ad un linguaggio filosofico che sia anche creativo, poietico o artistico, musicale e incendiario e non solo sistematico, analitico, tecnico, tecnicissimo, meccanicissimo?
È possibile una universale nuova forma dei concetti universali, che sia viva, trasformistica, unità, Theos e Bios, che sia eterna come la materia?
È possibile un eternalismo della trasformazione, una costante ekpyrosis del tutto?
 
 
- RISPONDETE! O VI MOSTRO CHI SONO! -
Manfredi - Lord Byron
Mi si disse, poco tempo fa, che oggi l'arte ha senso nell'inutilità del porre domande ad una società che ormai sa tutto.
Dunque: Se io, in questa contemporaneità,
passata ormai oltre l'alienazione e divenuta automatica o automazione; se io, per scrivere, mi sono realmente frantumato un piede, ha senso l'arte che pone quesiti?
Se arte è Sfinge, dove sono allora i novelli Edipo?
Ha un nesso cosmologico universale una filosofia creativa in un'era increativa? Era che epidermicamente cresce a ritmo inaccessibile ma il cui centro è sempre più ipertrofico?
E creatività è ancora e solamente mera risoluzione e rivoluzione del basso?
O ha più significato un'estetica che travalichi la ormai barocca opera d'arte che non giunge più all'universale, un'estetica che punti all'incendio di tutto e, qui mi voglio rovinare, persino dei libri di poesia?
Se teotica, o dinamica della trasformazione di Dio, e biotica, o dinamica della trasformazione della vita, possono ritornare all'univocità, alla coincidenza; se in tutto v'è trasformazione e se il trapasso è meramente cambiamento di stato, ma non fine-di-tutto; allora v'è si eternità nei cicli dell'essere.
Essere che altro non è che materia eterna, eternizzata dall'idea di una forza diciamo spirituale che è nella scintilla della trasformazione, nell'atto della trasformazione. Nel movimento materico insito in tutto.
Così, l'opera d'arte è motoria, trasformistica, dilatazione, conflagrazione dell'universo, pur rimanendo il più delle volte, ferma, plastica, marmorea, bella.
Bella si, ma di quella bellezza immota nella forma, ma necessariamente in movimento nel proprio essere, al proprio centro, dove regnano due indimenticabili ragioni dell'universo, quell'ekpyrosis del fuoco e quella palingenesi della materia, nella assolutamente perfetta divagazione del circolo.
Rinascita così dell'anima o scintilla della trasformazione o metempsicosi e rinascita della materialità del cosmo o apocatastasi.
Ecco l'assolutamente perfetta divagazione del circolo.
 

Torna alla sua Home Page

Se desideri acquistare questo libro e non lo trovi nella tua libreria puoi ordinarlo direttamente alla casa editrice.
Versa l'importo del prezzo di copertina sul Conto Corrente postale 22218200 intestato a "Montedit - Cas. Post. 61 - 20077 MELEGNANO (MI)". Indica nome dell'autore e titolo del libro nella "causale del versamento" e inviaci la richiesta al fax 029835214. Oppure spedisci assegno non trasferibile allo stesso indirizzo, indicando sempre la causale di versamento.
Si raccomanda di scrivere chiaramente in stampatello nome e indirizzo.
L'importo del prezzo di copertina comprende le spese di spedizione.
Per spedizione contrassegno aggravio di Euro 3,65 per spese postali.
Per ordini superiori agli Euro 25,90 sconto del 20%.
PER COMUNICARE CON L'AUTORE mandare msg a clubaut@club.it Se l'autore ha una casella Email gliela inoltreremo. Se non ha la casella email te lo comunicheremo e se vuoi potrai spedirgli una lettera indirizzata a «Il Club degli autori, Cas. Post. 68, 20077 MELEGNANO (MI)» contenente una busta con indicato il nome dell'autore con il quale vuoi comunicare e due francobolli per spedizione Prioritaria. Noi scriveremo l'indirizzo e provvederemo a inoltrarla.
Non chiederci indirizzi dei soci: per disposizione di legge non possiamo darli.
©2005 Il club degli autori, Claudio Michelazzi
Per comunicare con il Club degli autori:
info@club.it
 
Se hai un inedito da pubblicare rivolgiti con fiducia a Montedit

 

 

IL SERVER PIÚ UTILE PER POETI E SCRITTORI ESORDIENTI ED EMERGENTI
Home club | Bandi concorsi (elenco dei mesi) | I Concorsi del Club | Risultati di concorsi |Poeti e scrittori (elenco generale degli autori presenti sul web) | Consigli editoriali | Indice server | Antologia dei Poeti contemporanei | Scrittori | Racconti | Arts club | Photo Club | InternetBookShop |

Ins. il 24-04-2006