LA PIÚ GRANDE
ANTOLOGIA VIRTUALE
DELLA POESIA ITALIANA

Poeti contemporanei affermati, emergenti ed esordienti

Claudio Rinaldi
 

È nato a Salerno, dove risiede, il 9 agosto 1963. È sposato da circa tre anni e sedici mesi fa la sua vita è stata allietata da un piccolo angelo di nome Elena. Lavora presso la Carisal Carime, Gruppo Cariplo. Ama scrivere e leggere, ha pubblicato un libro di poesie "Il naufragio dell'anima"; un libro di favole "Cuore di favola" dedicato interamente a sua figlia; un breve racconto "...e le formiche salvarono il mondo. Ultimamente ha collaborato al libro umoristico di Antonio Di Stefano "Alle sogliole del duemila" ed. Mondadori 1998. Ha partecipato a numerosi concorsi di poesie e di favole con ottimi risultati; all'ultimo concorso di Confidenze-Costa Crociere si è classificato terzo. È fondatore e presidente dell'Associazione culturale nazionale "Sirrah".

 
Dal libro "Il naufragio dell'anima":
 
Signore dei Cieli
 
Signore dei Cieli,
misericordioso in ogni tempo e luogo.
Insegnaci la retta via
non farci perdere nell'oblìo del male.
 
Signore de Cieli,
conservaci nel Tuo cuore.
Esaudisci ogni desiderio d'amore
affinché il mondo sia un unico grande fiore.
Ascolta tutte le ansie di pace e di fratellanza
affinché scompaia ogni genere di belligeranza.
 
Signore dei Cieli,
Soave Sostegno.
Guidaci al Tuo Regno
finché del Tuo Amore sia degno.
Aiutaci a sconfiggere le tentazioni
ad accettare le umiliazioni
e finalmente gioire della Vita Eterna.
 
AMEN
 
 
Jude
 
In una pleiade di anime
ti ho vista splendere.
 
Con il viso violaceo
e le mani in preghiera.
 
Sembravi una foglia
tremante dal freddo.
 
Il tuo sguardo appassì
dinanzi alla crudeltà così gratuita.
 
Fosti scelta per il tuo silenzio
come amante, serva ed amica.
 
Dopo anni di malvagità disumana
ritornò il sorriso sulle tue labbra.
 
Adesso solo un numero sul polso
ricorda per sempre il carnefice dei tuoi sogni.
 
"Dedicato ad Helena di origine ebrea,
scelta, durante l'Olocausto, dal comandante
Amon Goeth come sua cameriera personale
nel campo di sterminio da lui diretto in Polonia".
 
 
Sedici luglio
 
Incontrai dolce candore
tra un'animea di religioso tremore.
 
Era il sedici luglio.
 
Sfiorando il tuo sguardo
compresi il giorno tardo.
 
Primiera calura.
 
Il respiro s'arrese
al vociare di mani tese.
 
Lento procedere.
 
L'azzurro maculato di nero
preannunziava il triste vero.
 
Credere è un dono.
 
 
Senza titolo
 
Diluvi argomenti
di sensazioni distorte.
Eccezioni respinte.
 
Il primo scoppio
 
Occhi scarlatti
a tergo di fulminee carrozze
indicano il viale d'oleandri
 
ove le rughe circolanti
illuminano i sotterranei ricordi.
 
E come fulcro ci rotolano
tra le insane giornate
con l'abbandono di neonati ciberneutici.
 
Il primo scoppio
cosparse di fuliggine
il timo e la maggiorana
 
ed i respiri corvini
accompagnarono i nostri riflessi.
 
 
La paura di vivere
 
Una sera di maggio
cammino con gli occhi chiusi.
 
Il vento sferza il mio viso,
ascolto il fruscìo del nulla
respiro profondo.
 
I muscoli dello stomaco
si gonfiano all'inverosimile,
sono contratto.
 
Riapro gli occhi
lo sguardo è assente.
 
Gli amici addominali
si contraggono sempre di più
fino a farmi male.
 
Il pensiero lacera il mio tempo,
sono distrutto.
 
All'improvviso le membra
diventano più fiacche
i passi sono di piombo.
 
Il respiro rallenta la sua corsa
le palpebre rapiscono l'ultima luce.
La mente si depura di ogni tensione.
 
Il pensiero s'allontana nel buio,
io guardo il sole che si addormenta.
 
Apro le braccia al cielo
ed esclamo con l'ultimo
anelito di voce:
 
Eccomi.
 
 
Le rughe del mare
 
Oggi il mare sembra un vecchio
con la chioma canuta
e le rughe profonde.
 
È quasi immobile.
 
Ogni tanto un'onda
accarezza l'umida sabbia.
 
Da lontano osservo le sue rughe
ognuna porta con sé
come un tesoro storie diverse.
 
E vecchio il mare
quanto le sue rughe che ostenta silenziosamente.
È nato dal grembo della terra
e non morrà mai
se non con i nostri pensieri.
 
 
La spuma
 
Lingue spumeggianti
solcano l'azzurro.
 
Scompaiono all'improvviso
tra i flutti acerbi,
 
ritornano.
 
Le guardo da lontano
sembrano gruppi di bambini
che si avviano a scuola.
 
Altre ed altre ancora.
 
Una vita vissuta
senza affanni
che si spegne dolcemente
nell'impassibile azzurro.
 
 
L'abbandono
 
Ho lambito vermiglie realtà
tra gli sguardi che si allontanavano.
 
Il tempo ha diviso le nostre membra
ma non i nostri pensieri.
 
Ho compreso la tua speme d'essere
che arcigna si ergeva dalla sabbia.
 
La tristezza dell'abbandono
avvinghiava il mio tamburato muscolo.
 
Ho ascoltato la notte
che mi sussurrava il tuo nome.
 
Sono rimasto tra solivaghi guanciali
sognando il giorno del ritorno.
 
 
Le note del cuore
 
Ho visto nei tuoi occhi
le ombre del passato,
danzavano silenziosamente.
 
All'improvviso sono scomparse
come per incanto.
 
Ho ritrovato il tuo sguardo verboso
che nell'era melliflua
disegnava cerchi di solitudine.
 
Il tuo animo pio
cercava di salire la china
mentre l'iride bagnata
s'insinuava tra le parole.
 
Ho ascoltato le note del tuo cuore,
era una musica non comprensibile per tutti.
 
Poi allontanandoti nel nulla
ho capito di aver incontrato
infinita beltà di spirito.
 
 
La signora dell'eclissi
 
Quando fenderà il mio capezzale
come un ospite da lungo tempo atteso,
sarà benvenuta.
Dinanzi agli occhi scorreranno immagini multanime.
Dal sapore del colostro ai fastidiosi gattoni,
dal saio bianco a quello nero.
Dai legni di scuola agli inverni cinerei,
dai primieri pianti alle fallaci allegrie.
Dagli altari coloriti alle vere tinnienti,
dai volti di ognuno di loro alle estreme stagioni.
Dal dolore del forcipe al profumo dell'incenso.
Guarderò il suo atro mantello.
L'ultimo barbaglio
il sorriso di mia madre.
Gli affanni saranno passato,
e mi ruberà alla luce.
 
 
Fisime
 
Penetrano silenziosamente
nell'animo più debole.
 
Come in un baco
tessono distorte malìe.
 
Sciolgono la vita
senza inutile prostrarsi.
 
Senti il diverso
che attanaglia le membra.
 
L'animo indifeso
assapora la notte.
 
Ed il fuoco che brucia
fa più calore
di mille raggi di sole...
 
 
Magica
 
Solitario pallore
illumina i sogni
delle anime senza volto.
 
Al tuo cospetto
danzano le onde
s'ingrossano i cuori.
 
Madrina dei sospiri
hai ascoltato eterni giuramenti
di inguaribili amanti.
 
Da secoli ti dedicano
sguardi e poesie
senza mai comprenderti.
 
Mutevole e sensibile
aspetti l'amore
per placare il dolore.
 
 

 

 

 
PER COMUNICARE CON L'AUTORE speditegli una lettera presso «Il Club degli autori, cas.post. 68, 20077 MELEGNANO (Mi)». Allegate Lit. 3.000 in francobolli per contributo spese postali e di segreteria provvederemo a inoltrargliela.
Non chiedeteci indirizzi dei soci: per disposizione di legge non possiamo darli.
©1996 Il club degli autori, Claudio Rinaldi.

Per comunicare con il Club degli autori: info<clubaut@club.it>

Se hai un inedito da pubblicare rivolgiti con fiducia a Montedit

Rivista Il Club degli autori

Home page Club dei poeti

Antologia dei Poeti

Concorsi letterari

Arts club (Pittori)

TUTTI I SITI CLUB

Consigli editoriali per chi vuole pubblicare un libro

Se ti iscrivi al Club avrai un sito tutto tuo!

modificato il 2 Marzo 1998