Autori contemporanei
affermati, emergenti ed esordienti

 

Racconto
di
Angelo Gaudio

DONNE E VIAGGI
E' morto il cane! Quella bestia bastarda è morta improvvisamente. Era un maschio vigoroso, grande e grosso. Abbaiava, correndo per la campagna. Proibiva ad estranei d'avvicinarsi alla masseria. Leccava tutti noi. Era diventato vecchio.
Ieri pomeriggio aveva scherzato sul prato, rincorrendo pezzi di legno. Oggi è lì, freddo stecchito, disteso sulla distesa erbosa.
Il casale è di forma rettangolare. E' al centro di cinque ettari di terreno, interamente coltivati. Una strada bitumata, privata, larga quattro metri, attraversa il terreno da nord a sud, si ricongiunge alla provinciale, passando davanti l'abitazione. Il piano terra è senza corridoio. L'ingresso è un locale, dal quale direttamente si entra in cucina, nel soggiorno e si sale al piano superiore. Qui in un largo corridoio, in fondo, vi è il bagno. Ai lati due stanze da letto a destra e due a sinistra.
L'accesso esterno conduce al garage per i trattori e le auto, nonché ad una stanza da bagno. La stalla con le mucche è a circa cento metri dall'abitazione principale.
Si diffonde un'atmosfera lugubre per breve tempo. Della morte del cane si dispiace Valentina, che lo ha visto nascere e crescere. E' una bella donna, esile, con una chioma ricciuta. E' una ragazzina molto sensibile. Alfredo, suo marito, provvede al seppellimento della bestia putrida.
Prende il trattore con il carrello. Vi carica quel corpo inerme, che emette già odori sgradevoli nella calura estiva.
Si dirige verso il castagno nello spiazzo alberato, lontano dall'abitazione, con la moglie a fianco. Scava un fosso. Un ultimo tonfo ed il cane è nella fossa. Sotterra l'animale. Siede al fresco. Lascia che la moglie gli asciughi il sudore. Lega la coppia, da sposati, un affetto con un'irresistibile passione.
La notizia della morte del cane, in ogni modo, non interessa più di tanto Sergio al rientro. Dopo il lavoro in ferrovia, ha fame. Lo accoglie sua moglie Assunta. E' una donna obesa con una pancia sproporzionata e una latteria prorompente. Ha le spalle incurvate e una faccia carnosa, tagliata con l'accetta. La corporatura poggia su piedi adiposi e sofferenti. Indossa una camicetta vecchia e pantaloni di cotone. Ha come copricapo un fazzoletto, allacciato al collo. Indossa un grembiule abituale. Con questo trattiene il grasso ai fianchi e cerca di restringere le numerose protuberanze. Parla poco. Sorride eccessivamente, mettendo in risalto parte della gengiva vuota con le sconnessioni dentarie.
Valentina entra in cucina. Indossa un vestito sporco.
"Devo lavarmi e vestire. Cercate di lasciarmi l'acqua calda".
Rientra, dopo la doccia, con capelli sciolti e bagnati. Indossa con trascuratezza un accappatoio invecchiato.
Borbotta verso la madre, che, con uno sguardo minaccioso, afferma:
" Sono venti giorni che la lavatrice è rotta. Comprane una nuova. Falla portare subito."
Sergio interrompe la discussione, domandando, ancora una volta, per la cena. Le donne tacciono.
"Chi ha preparato?".
"Alfredo".
Proprio così, è quel giovane a preparare pranzo e cena. Gli piace cucinare. Ha una particolare predilezione per la preparazione dei cibi. A dicembre s'ammazza il maiale ogni anno. E' festa grande alla masseria. Intervengono parenti ed amici. Alfredo, dopo la prima giornata d'interminabile baldoria, che si protrae fino a tarda notte, nei giorni successivi è felice di eseguire i lavori da solo. Prepara pasta e fagioli con le cotiche. Insacca la salsiccia. Taglia il prosciutto e il capocollo. Prepara le soppressate.
Sergio, appena può, scappa da casa.
"Dopo cena, uscirò".
"Esci anche questa sera?"
"Vuoi venire anche tu?".
"A fare cosa?"
"Fai silenzio, allora".
Alfredo, a differenza del suocero, si disinteressa uscire durante la serata. Durante la giornata, si dedica alla coltivazione del terreno e alla stalla, con più di venti capi di bestiame. La moglie, invece, gestisce il patrimonio. Esce in macchina per le spese tre volte la settimana. Ammazza conigli e polli. Con l'aiuto della madre, li prepara per acquirenti abituali o per la macelleria. Ne incassa il ricavato. Prepara e vende anche la ricotta ed i formaggi.
Valentina s'impegna molto nelle attività campestri, ma è insoddisfatta. Ama il marito. Per questa ragione solamente accetta quei lavori, per niente remunerativi.
Lui è capace di lavorare per molte ore il giorno. E' instancabile. Rifiuta altri lavori. Nei campi sente d'essere libero.
"La sapete l'ultima. Giulia e il fidanzato si sono lasciati".
"Davvero! Cosa è successo?"
Iniziano i pettegolezzi sulla ragazza. Si discute animatamente tra loro. Ciarlano sugli avvenimenti di paese. Parlano in ogni modo anche d'affari e di lavoro. La vita è tranquilla in campagna senza forti e travolgenti passioni.
Giulia è una donna esile, bella e slanciata di una trentina d'anni, con due belle gambe. E' vestita sempre con eleganza e con la tendenza del momento. I vestiti, che indossa, forniscono il necessario risalto ad un corpo, tendente alla massima perfezione stilistica.
In quel corpo si realizza una voluttà, a volte superiore ad altre donne. Nella capacità ne supera il confronto. E' difficile che questo fascino allontani le preferenze maschili.
Sembra che il suo ragazzo l'abbia lasciato dopo tre anni di fidanzamento. E' stata lei, invece, ad abbandonarlo, perché era pigro e, negli ultimi tempi, fumava e spacciava droga. La verità è piena d'incognite.
Sergio l'ha incontrata da sola oggi in città, ma lo nasconde ai suoi. Un incontro fortuito, che ha trasmesso palpiti al suo cuore.
"Ciao. Dove vai?"
"Sono venuta in città. Devo ritornare in paese".
"Ti posso offrire un caffè?"
"Senz'altro. Ne ho bisogno".
Entrano nel bar. Siedono al tavolino. Ordinano due caffè.
"Sono turbata. Ho scarsa considerazione a rientrare. Mi sistemerò al più presto in città".
"Perché?"
"Chiacchierano troppo in paese. E' un ambiente insopportabile. Non mi sento a mio agio".
"Lascia parlare. Le chiacchiere si dissolvono con il primo vento. Hai la vita davanti a te. Sei giovanissima".
Sergio l'osserva. E' contento. Vede al suo cospetto una ragazza giovane ed intelligente. La paragona mentalmente alla moglie trasandata. Termina, mentre sorseggia la bevanda:
"Non esistono paragoni".
"In quale modo riuscire ad amoreggiare con una ragazza come questa? Ti scioglie il sangue nelle vene. Ti acceca di passione già dal primo incontro. Devi restare al tuo posto in modo corretto con la tua tempra d'uomo sposato. Devi evitare mosse sbagliate. In questo modo solamente potrai ottenere successo".
Giulia inizia ad assecondarlo. Passa improvvisamente dalla maniera indefinibile di ignorarne i gesti alla volontà di una timida conoscenza repentina di lui. Questa potrebbe precludere a futuri incontri. E' intenzione di entrambi che quel colloquio deve rimanere segreto ad Assunta. Lei ignora la volontà e il bisogno del marito di una scappatella.
Vi è un brusio nel bar. Escono.
"Ritorni in macchina con me? Posso offrirti un passaggio fino al paese".
"Le malelingue! Rifiuto di comprometterti. Potresti accompagnarmi fino all'uscita della superstrada. Andrò a casa a piedi in questa stagione estiva".
In macchina viaggiano in silenzio. Il desiderio sessuale blocca i muscoli dell'uomo. Sergio si trattiene dall'accarezzare le gambe di Giulia. Freme per quella mezz'ora di cammino. La ragazza sente la vicinanza dell'uomo. E' contenta dell'incontro.
"Ci rivediamo?"
"Senz'altro", risponde, scendendo dalla macchina.
Questo è l'incontro, che imprigiona Sergio davanti ai suoi e lo rende nervoso. Dopo cena, scapperà in piazza.
" Questo caffè esce, uffa!"
Sergio, finalmente va via. Parcheggia l'auto.
Telefona a Giulia con il cellulare.
"Ho bisogno di vederti."
" Sei pazzo! A questa ora?"
La comunicazione s'interrompe. L'uomo riprova.
"Non riattaccare. Parlami almeno per telefono. Sento un gran bisogno di te?".
"Lo sai che potresti essere mio padre, buonanima?"
"Al diavolo l'età. Mi piaci. Non deludermi. Vediamoci. Domani sono in servizio sul treno Napoli &endash; Milano".
"Domani scenderò in città. Sarò alle otto in stazione".
"Va bene. Ci conto. Buona notte".
Sergio è contento d'aver ottenuto la promessa di un incontro. E' contento di sentirsi giovane. Si addormenta con un forte desiderio di rivederla.
La rivede. Non ha parole per l'emozione. Ai suoi occhi lei continua a non aver rivali. E' bellissima, indossando un tailleur di lino bianco.
Lui sfigura nella sua divisa da ferroviere.
"Vuoi venire a Milano? All'andata sarò in servizio, ma al ritorno sarò libero. Visiteremo la città. Ci sei mai stata?"
"Un lungo viaggio per rimanere insieme poche ore. Sono del tutto impreparata per trascorrere la notte".
"Ho una giornata e una nottata d'intervallo. Vieni!".
"E' troppo lontano. Verrò, quando andrai a Roma".
"Bene, fra due giorni sarò di turno per Roma. Verrai allora?"
"Certamente".
Si mantengono in contatto telefonico in quella lunga giornata d'intervallo. Si rivedono finalmente alla partenza sul treno per Roma. All'arrivo nella capitale sono insieme. Girano per la città. Visitano Villa Borghese. Con il primo bacio furtivo, sfiorano i corpi davanti alla fontana di Trevi. Una giornata meravigliosa, difficile da dimenticare!
E' facile trascorrere la notte in un albergo con il desiderio, che appaga ogni senso. Quella notte è l'inizio di altre in giro per città italiane.
"Sono pronto a cambiar lavoro per te, a lasciare la famiglia. Potrò divorziare".
"Stiamo bene così. Mi dovrò sistemare prima, e poi decideremo".
Queste le promesse per iniziare una felice convivenza. Sergio, di fatto, trascura la moglie. Si allontana definitivamente da casa. Diventa sempre di più un uomo libero.
Assunta conosce che il marito la tradisce. Le dispiace di separarsi, però, per evitare critiche e per salvare la famiglia. Si rende conto che le manca il coraggio di lasciarlo.
"Papà non è più con noi. E' con Giulia. Vuoi chiarire la situazione?"
"La vita di coppia è un continuo ingannarsi a vicenda. Per me ha valore il matrimonio immutato a giudizio della gente".
"Sei tollerante?".
"Mi lascia indifferente la situazione con tuo padre. Da brava moglie dovrò stare zitta, qualora tuo padre stesse sbagliando. Una donna deve saper aspettare".
"Sei tu la moglie".
"Respingo l'attaccamento morboso di tuo padre con quella là. I coniugi solamente bisticciano e si riappacificano. Quale convivenza! Sabato scorso mi avete costretto a lasciarlo fuori di casa. Con quale risultato? Lui ha dormito con Giulia. Pensate un poco quale manicomio, se lo lasciassi".
"Provaci a chiarire almeno".
"Pensa a te stessa. Ritornerà da me, quando si sarà annoiato della ragazzina. Questa solamente è la sua casa".
"Aspetta che ciò accada, mamma. Sei proprio una povera illusa. L'uccello è volato dal nido e non vi ritornerà più".
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Ins. 23-05-2005